La concorrenza sleale

Capillare ricerca della Confesercenti. Oltre 200 fra circoli e agriturismi nel cesenate. Per l'associazione, in molti casi, si tratta di concorrenza sleale

Presentata, presso il Bar Mapaleo a Savignano sul Rubicone, la ricerca sul settore dei pubblici esercizi (bar e ristoranti) e la concorrenza che questi subiscono per la proliferazione di circoli e agriturismi. Uno studio capillare e molto ben fatto.

 

 

All’introduzione del presidente della Confesercenti del Rubicone, Daniele Farina, ha fatto seguito l’illustrazione dell’indagine da parte del responsabile della zona, Davide Ricci. I numeri sono rilevanti: 79 agriturismi e oltre 130 circoli nel cesenate. Confesercenti chiede il rispetto delle regole e sostiene che in molti casi i locali siano veri e propri pubblici esercizi (bar e ristoranti) camuffati da circoli e agriturismi per pagare meno tasse e contributi.

 

È bene ricordare che i circoli si differenziano dai pubblici esercizi per due elementi in particolare: non si costituiscono in forma di impresa commerciale e l’accesso ai locali non è libero a chiunque ma è subordinato al possesso della tessera di socio. L’attività di somministrazione per essere definita non commerciale deve avvenire a determinate condizioni: essere strettamente complementare alle attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali; per il suo svolgimento è vietato avvalersi di qualsiasi strumento pubblicitario o comunque di diffusione di informazioni a soggetti terzi, diversi dagli associati.

 

Confesercenti, nell’indagine, ha dimostrato che tali norme vengono aggirate o completamente evase. L’agriturismo, invece, come attività connessa, deve servire allo sviluppo di quella agricola principale al fine di massimizzarne il risultato e quindi integrare il reddito. Insomma, il primo requisito è quello di essere agricoltori a tutti gli effetti. Circa la presenza di piscine o impianti sportivi nelle strutture, vale la pena ricordare che si tratta di attività complementare ovvero che non presentano una connessione con l’attività agricola, ma serve da intrattenimento per il tempo libero degli ospiti.

 

Questo tipo di attività deve essere rivolta esclusivamente agli ospiti dell’azienda e non possono dare luogo a ricavi autonomi. Anche in questo caso Confesercenti ha dimostrato diversi casi di attività promozionali con agriturismi che violano le normative.

L’Associazione ha precisato che le regole vanno fatte rispettare altrimenti si falsa il mercato e la competizione fra imprese non è alla pari. Il fenomeno della concorrenza sleale deve essere adeguatamente contrastato. Tale pratica, da chiunque posta in essere, rappresenta una vera e propria piaga da combattere, in grado di danneggiare il tessuto produttivo sano che, quotidianamente, si sforza di ottemperare ai numerosi adempimenti che la Legge prevede.

 

Il direttore della Confesercenti Cesenate Graziano Gozi, nelle conclusioni, ha affermato che circolo o agriturismo lo devono essere per davvero, altrimenti sono bar e ristoranti ed in questo caso devono essere soggetti alle regole dei pubblici esercizi, con relativi oneri fiscali, contrattuali e previdenziali.

 

Presenti alla presentazione Filippo Giovannini, sindaco di Savignano sul Rubicone e presidente dell’Unione dei Comuni Rubicone-Mare e Paolo Lucchi, sindaco di Cesena e presidente dell’Unione dei Comuni Cesena-Valle del Savio che si sono impegnati a garantire maggiori e più efficaci controlli

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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