Le priorità per la città

Concentrarsi su: leve per lo sviluppo, redistribuzione del lavoro e dei redditi con impresa 4.0, qualità del lavoro, giovani, donne e welfare

Leve per lo sviluppo, redistribuzione del lavoro e dei redditi con impresa 4.0, qualità del lavoro, giovani, donne e welfare. Se io fossi un candidato a sindaco sono questi i temi che indicherà come priorità.

 

Bisogna partire dal presupposto che quella visione che, negli ultimi decenni, ha accompagnato lo sviluppo di Cesena, si è esaurito. Questo a causa dei mutamenti economici, demografici e sociali che stanno interessando la nostra comunità ponendo con urgenza nuove domande e nuovi bisogni.

Cesena – (Photo credits: https://www.flickr.com/photos/ziowoody/)

Bene, ad esempio, ha fatto, nei giorni scorsi, Giuliano Zignani, segretario regionale della Uil, a polemizzare con Nerio Alessandri. Il fondatore e presidente di Technogym, parlando del nuovo ospedale che dovrà nascere a Cesena, ha suggerito di dedicarlo anche a chi malato non è. Zignani gli ha fatto presente che le priorità sono altre.

 

Nerio Alessandri è senza dubbio un imprenditore illuminato. Solo chi ha capacità fuori dal comune crea un impero partendo dal garage. Però, adesso, da l’impressione di volare un po’ troppo alto. La Wellness Valley è importante e potrebbe essere un valore aggiunto per il territorio. Però siamo in una fase storica in cui le esigenze, le necessità sono altre.

 

E di questo devono essere consapevoli i politici. Chi si candida per governare la città dovrebbe ragionare, a mio avviso, come un padre di famiglia. Ebbene, un bravo capofamiglia nei momenti di difficoltà, come quelli attuali, rinuncia al dolce e al superfluo per concentrarsi sulle priorità.

E le priorità sono quelle che indicavo prima: leve per lo sviluppo, redistribuzione del lavoro e dei redditi con impresa 4.0, qualità del lavoro, giovani, donne e welfare. Io sono distante anni luce dalle posizioni di Lega e 5Stelle. Ma capisco perfettamente coloro che li hanno votati. Molti li hanno scelti più per  disperazione che non per convinzione. Quasi come ultima spiaggia. Del resto cosa altro può fare chi è precario, prende una paga misera, è sollecitato a dare sempre di più e vede il suo posto di lavoro minacciato da un robot e, come se non bastasse, sa che potrebbe non avere reti di protezione.

 

I politici che non ripartono da questi temi saranno perdenti. E se, a questi temi, non saranno date risposte esaustive sarà perdente il sistema paese.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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