L’affondo di Lattuca

Quella dell'ex parlamentare è la candidatura che evita lacerazioni nel partito. Avrei usato tempi diversi. Intanto tutta la politica cesenate è in fibrillazione

Dunque, oggi conosceremo ufficialmente il nuovo del presidente del Consiglio. Poi partirà il nuovo governo Lega/5Stelle. Io sono preoccupato, essenzialmente per una cosa: la politica economica. Stando a quel che si legge è diametralmente opposta alla mia visione. Ma ci sarà spazio è tempo per riparlarne.

Intanto però, a livello locale, si sta dipanando la matassa legata al candidato del Pd. Enzo Lattuca è uscito allo scoperto. Di un suo attivismo si parlava da tempo e ora ha messo le mani avanti con una lettera inviata all’assemblea del partito.

 

Non credo che incontrerà molta concorrenza in quanto quella di Lattuca è una figura che va bene quasi a tutti. E, comunque, se non altro, è l’unica che permette al partito di non avere quelle lacerazioni interne che sembrano essere diventate il tratto distintivo di un partito che ha una grande predisposizione a farsi male da solo.

Io qualche dubbio ce l’ho sui tempi e sui modi. A mio avviso Enzo Lattuca non ha capitalizzato bene la sua decisione di non ricandidarsi alla Camera. Per un ragazzo di 30 anni è una scelta importante. Ebbene, dopo la serata organizzata circa quattro mesi fa, la notizia è sparita dai radar. Non se ne è più parlato.

 

Mentre per il pentastellato Di Battista ci marcia. Non a caso la sua scelta (abbastanza strumentale) di non ricandidarsi è diventato un elemento distintivo. Di Lattuca invece in pochissimi sanno che tutte le mattine prende il treno per andare a Bologna a fare il ricercatore universitario. Politicamente non cambierebbe niente. Ma la sua immagine ne avrebbe certamente guadagnato. E, sappiamo quanto, in questa fase storica, sia importante l’aspetto mediatico.

Forse l’accelerazione è dovuta al momento particolare che sta attraversando la politica cesenate. Ci sono molte fibrillazioni. Più di quanto si potesse pensare. A partire dai 5Stelle dove sta spuntando il nome di Paolo Pasini che pare non sia proprio allineato con Natascia Guiduzzi. Ma di questo e altro ne parleremo.

 

Ma torniamo a Lattuca. È partito lungo per organizzare un percorso aperto per raccogliere gli elementi per disegnare la città del futuro.

 

Del resto che siamo arrivati ad uno snodo è sotto gli occhi di tutti. E quello del nuovo disegno della città sarà sicuramente il refrain del prossimo periodo. Non a caso “Un manifesto per la città” è il tema dominante del nuovo numero di “Energie nuove”. Impegnati sullo stesso fronte sono anche i Popolari per Cesena.

Il percorso quindi è necessario e condivisibile. Dipende però come sarà fatto. Dal mio punto di vista sarebbe un errore puntare molto o  moltissimo sui circoli. Quelli vanno bene e devono essere coinvolti. Ma il percorso dovrebbe essere il più aperto possibile. Alla città, più che alle forze politiche. È quello di cui il Pd ha un grandissimo bisogno in questo momento storico.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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