A piazza della Libertà serve un’anima

Con il festival del Cibo di strada l'inizio sarà col botto. Ma il successo è legato alla proposta. Se non sarà identitaria si rischia il flop

Per l’inaugurazione della nuova Piazza della Libertà ci sarà una succosa anteprima del festival del Cibo di strada. Ti piace vincere facile, verrebbe da dire.

 

Senza ombra di dubbio il festival ideato da Gian Piero Giordani è un’iniziativa di grande richiamo. Ha funzionato anche quando il tempo era uggioso. Figuriamoci come potrebbero andare le cose a maggio inoltrato. Si può ipotizzare un grandissima partecipazione.

Ma, credo, non sarà l’unico asso che l’amministrazione comunale vorrà giocarsi. È possibile che lo spazio verrà adeguatamente sfruttato anche in occasione di San Giovanni.

 

Insomma, sarà un inizio col botto. Basterà? Non lo so. Ricordo che anche il Foro annonario fece il tutto esaurito al suo esordio. Poi è finita come tutti sapete. Il motivo è solo uno: la struttura non aveva un’identità. Il discorso vale anche per piazza della Libertà. È fuori di dubbio che quello spazio abbia grosse potenzialità. Come ce lo ha tutto il centro di Cesena. L’importante è indovinare la proposta.

Per rendersene conto è sufficiente guardare il caso di piazza del Popolo. Fino a non molto tempo fa non era molto frequentata, naturalmente tolti i giorni di mercato. Adesso, di sera, è il cuore pulsante del centro. È molto frequentata. Bei locali. Bella gente. Tutto questo senza fare investimenti particolari. Semplicemente, hanno aperto i locali giusti.

 

È un po’ quello che successe quando aprì il Verdi che fu l’elemento trainante dell’effetto movida. Allora la zona del Bonci era poco frequentata. C’erano il teatro e il Verdi (sala cinematografica), il Caffeina e il chiosco della piadina. Ed, ovviamente, non è che ci fosse tanta gente in giro. Adesso è tutta un’altra cosa.

La stessa cosa potrebbe tranquillamente  succedere anche per piazza della Libertà. Però, ripeto, tutto è legato a quella che sarà l’offerta. L’amministrazione comunale punta molto sullo spazio per bimbi. L’idea non è male. Come non sarebbe male farci qualche mercatino. Ma, secondo me, il vero sviluppo potrebbe esserci nella fascia dal tardo pomeriggio in poi: aperitivo e cena. È vero che è la stessa sfruttata da piazza del Popolo e dalla zona del Verdi/Bonci. Ma è altresì vero che di spazi di manovra ce ne sarebbero. L’impressione è che l’offerta non sia inflazionata.

 

In quel caso, molto, però, dipenderà dall’offerta dei singoli operatori. Ma, nel contempo, l’area potrà essere valorizzata anche sfruttando quegli spazi che, soprattutto in primavera e autunno, potrebbero ospitare iniziative musicali non eccessivamente fracassone e che, proprio per quello, siano complementari con la clientela dei pubblici esercizi.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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