Caso Montefiore: chiesta l’archiviazione

Dopo l'esposto di Faggiotto. La giunta: "è la conferma la correttezza del nostro operato"

La vicenda Montefiore si arricchisce di un ulteriore capitolo. Tutto è partito da un esposto di Fabrizio Faggiotto che, all’epoca, rese nota la sua intenzione con un post sponsorizzato su Facebook. Che ci sarebbe stata un’indagine era certo: in Italia c’è l’obbligo dell’azione penale. Il che significa che ogni esposto diventa un fascicolo. Adesso il titolare delle indagini ha chiesto l’archiviazione. Ora la parola passa al Gip.

 

Questa la nota del sindaco di Cesena e degli attuali amministratori interessati alle indagini: Carlo Battistini, Simona Benedetti,  Matteo Marchi, Maura Miserocchi, Orazio Moretti.

La scorsa settimana abbiamo ricevuto la nota del Tribunale di Forlì, con la quale ci è stata comunicata la richiesta d’archiviazione, da parte del Dottor Filippo Santangelo, di un procedimento nei nostri confronti, attivato a seguito di una denuncia a suo tempo (più o meno un anno fa), preannunciata da Fabrizio Faggiotto, evidentemente per conto del Comitato “C’entro anch’io”.

 

 

Sino al ricevimento della comunicazione, non eravamo stati informati dell’indagine a nostro carico ma non ne siamo sorpresi, poiché agli amministratori pro tempore della cosa pubblica capita quotidianamente di essere oggetto di denunce, indagini, procedimenti. In questo caso, così come in tutti quelli che hanno riguardato l’attuale Giunta, l’indagine si è conclusa con una richiesta di archiviazione che conferma la correttezza del nostro operato.

 

L’unica differenza rispetto ai casi precedenti, sta nella volontà del Comitato “Centro anch’io” di reiterare la denuncia, opponendosi alle conclusioni del Dottor Filippo Santangelo.

Anche di questo non siamo sorpresi, perché il Comitato ha evidentemente scelto da lungo tempo di porsi nella trincea di una opposizione durissima alla nuova Caserma dei Carabinieri per la nostra città e, anche per questo, al termine della vicenda decideremo assieme all’Avvocato Giorgio Fabbri, che nel frattempo personalmente abbiamo individuato come nostro legale, in sostituzione dell’Avvocato d’ufficio assegnatoci, come tutelare al meglio la nostra reputazione.

 

 

Per parte nostra, restiamo convinti della trasparenza e dell’utilità delle scelte che paiono aver generato la denuncia del Comitato che, non va dimenticato, sono state oggetto di passaggi formali in Consiglio Comunale, di interpellanze, di ordini del giorno, di convegni pubblici promossi da Gruppi Consiliari e forze politiche, per non parlare degli organi di stampa e di informazione.

 

La vicenda della Caserma dei Carabinieri è in discussione da ormai 9 anni: un percorso chiaro, intrapreso non nel chiuso degli uffici ma alla completa luce del sole, nell’ambito degli organismi di rappresentanza democratica della nostra città e, proprio per questo, avviatosi con un bando pubblico, aperto, a cui hanno sempre fatto seguito atti formali, tutti pubblicati ed a disposizione di cittadini, forze politiche, legali, associazioni, giornalisti, opinionisti.

 

 

Per questo continueremo ad utilizzare gli spazi del Consiglio comunale e quelli del confronto diretto con i cesenati, pronti come sempre a fornire a tutti (compresi, naturalmente, gli organi di controllo chiamati in causa dal Comitato) i documenti relativi alla scelta che porterà presto i Carabinieri della nostra città in una sede adeguata alla loro importantissima funzione di sicurezza per i cesenati.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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