Sicurezza: che fare

Tema scottante e di attualità. Serve prevenzione. Al momento videosorveglianza è controllo del vicinato sembrano essere gli strumenti più efficaci


È fuori di dubbio che la sicurezza è stato uno dei temi dominanti dell’ultima campagna elettorale. E, penso, lo sarà anche nelle prossime.

 

Bisogna innanzitutto premettere che ci sono  due tipi di criminalità: micro e macro. E, anche noi, come è stato sottolineato nel recentissimo congresso della Uil, dobbiamo far di conto con le infiltrazioni della malavita organizzata e alzare le antenne. Nascondere la testa sotto la sabbia non serve a niente.

Però in campagna elettorale hanno tenuto banco i problemi legati alle azioni compiute dalla microcriminalità. Il tema è trasversale. Però è fuori di dubbio che nelle zone centrali ad essere colpite sono soprattutto le attività commerciali, mentre in periferia l’allarme rosso è scattato anche per i residenti.

 

È anche vero che non è facile dare una risposta. La prima che mi viene in mente è una maggior presenza di divise. Soprattutto nel tardo pomeriggio e nelle ore notturne. Sono quelle più a rischio. Da questo punto di vista però è necessario un intervento dello Stato. Le pubbliche amministrazioni potrebbero pensare a un diverso utilizzo della polizia municipale. Ma è più facile dirlo che farlo.

Resta il fatto che l’unica cosa da fare è agire sulla prevenzione. Da parte dei residenti una risposta potrebbe essere l’installazione di impianti d’allarme. Il Comune potrebbe dare incentivi. Forse basterebbe una sirena ben in vista.

C’è poi il tema della videosorveglianza. Dico subito che sono favorevole senza se e senza ma. Dal mio punto di vista, la presunta violazione della privacy è una fregnaccia. Fra l’altro questo sarebbe il momento per cercare di dotare le periferie di questo sistema. In quanto, come scrive Luigi Altamura su asaps.it, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che consente ai Comuni di ottenere finanziamenti per l’installazione  dei sistemi di videosorveglianza. Ci sono quindici milioni sia per il 2018 che per il 2019. Va detto che i soldi non sono moltissimi.

Inoltre è molto interessante il controllo del vicinato che presuppone la partecipazione attiva dei cittadini e la necessaria cooperazione con le forze dell’ordine. Fare controllo del vicinato significa promuovere la sicurezza urbana attraverso la solidarietà tra i cittadini.

Non ha nulla a che fare con le ronde perché  quello che fanno una o più ronde è passare in una strada e, quando l’hanno finita di percorrere, è di nuovo vuota, in quella strada però ci vivono molti cittadini che, per esempio, attraverso particolari chat possono segnalare ciò che vedono restandosene a casa e senza correre dei rischi. Invece le ronde agiscono in maniera impulsiva e che può essere pericolosa.

Il controllo del vicinato non presuppone atti eroici, non ha funzioni repressive, né, tantomeno, invita ad acciuffare il malvivente, è un progetto di prevenzione. Grazie all’ausilio della tecnologia molti cittadini utilizzando per esempio WhatsApp, diventano vere e proprie sentinelle dei quartieri, segnalando poi alle forze dell’ordine eventuali anomalie o presenza di persone o auto sospette.

Sono sempre più i Comuni che ci stanno pensando. Un intervento del resto è fondamentale per evitare fughe in avanti che sarebbero pericolose. A Faenza (territorio dove il commissariato è guidato dalla cesenate Silvia Gentilini), ad esempio, il palazzo comunale ospiterà un convegno sul controllo di vicinato al quale parteciperà anche il procuratore della Repubblica. Questa è la dimostrazione che si sta parlando di qualcosa di strutturato e riconosciuto. Ma come tutte le cose va fatto bene. Interessante, poi, sarebbe anche segnalare, con dei cartelli stradali, che in quella zona c’è il controllo di vicinato. Sarebbe un altro deterrente importante.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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