I numeri che non tornano

Documento di Anna Strippoli (Potere al Popolo)

I numeri che non tornano di una politica che non ci piace! È questo  in estrema sintesi, il pensiero di Anna Strippoli (Potere al Popolo) nel documento che ha elaborato.


A pochi giorni dal voto il Sindaco di Cesena (ma non solo il Sindaco di Cesena) scende nuovamente in campo per sostenere i candidati del suo partito. Dopo la palla lanciata a Landi sulle “domande ai candidati” a cui quello del PD ha risposto ancora prima che arrivassero, oggi é il turno di Gozi (ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli affari europei nel governo Renzi, un motivo in più per non votarlo!) con un bel polpettone sui fondi europei e le belle sinergie create con i fondi “sovracomunali”.

 


La realtà purtroppo è profondamente diversa, la realtà è la quotidianità e le difficoltà, in cui ogni giorno viviamo. E i numeri non tornano nemmeno analizzando “il paese dei balocchi” raccontato con i “fondi sovracomunali”.
Nulla per il museo cittadino, nulla per il “Lotto Zero della secante”. Nulla per le periferie. Nulla per il turismo giovane. I fondi “Por Fesr Asse VI, per città attrattive e partecipate” sembravano fatti apposta per recuperare l’ex mulino di Serravalle da destinare a ostello per il turismo giovane. Insieme alla riqualifica urbana della zona di Via Mulini (mobilità sostenibile e rotonda), insieme all’ex macello e insieme al nuovo Campus (in tremendo ritardo e ancora tutto da realizzare), avrebbe riqualificato una parte di città in maniera importante. Progetti che avrebbero potuto cambiare profondamente la città, creare occupazione, lavoro  opportunità. E invece poco o NULLA.

 


E poi le scelte che non ci piacciono: in primis il centro cinema nella Grande Malatestiana, ma “che ci azzecca?”. Ma anche il recupero di Palazzo Bufalini (dove sono stati dirottati i fondi Por Fesr Asse VI), un bel contenitore ma al momento senza grandi contenuti. Che potrebbe diventare una porta straordinaria per legare passato, presente e futuro dell’arte, della storia, della cultura e del territorio della nostra città, provando magari a pensare alla meraviglia di poter un giorno consultare un codice Malatestiano in 3D. Creare opportunità e lavoro soprattutto per i giovani “cervelli in fuga”, che queste opportunità le vanno a cercare all’estero.


E poi il progetto delle Tre Piazza (Almerici-Bufalini-Fabbri), passano gli anni e siamo ancora qui a chiederci quando partirà, e quanto tempo si è  perso e quanto ancora ci vorrà per vederlo finito. E soprattutto sperando, che a differenza della riqualifica di Piazza della Libertà (di cui non si vede ancora la fine), in cui si è scavato appena 40 cm, si abbia la voglia e il coraggio di realizzare una indagine archeologica degna di questo nome. A proposito di Piazza della Libertà ci viene ancora da ridere (se non ci fosse da piangere) pensando alla telenovela “finanziamento si, finanziamento no”: strano che Sindaco e Assessore ai lavori pubblici non l’abbiano ricordato (ma noi ci siamo anche per questo). Milioni di euro, disagi, uno stato generale di abbandono, mancanza di alternative per la sosta, questo il conto presentato ai cittadini, davvero indigesto.


Alcuni progetti ambientali e per il recupero energetico sono interessanti e ci piacciono, ma crediamo più per il principio della casualità che altro. La realtà è che c’è davvero da rimboccarsi le maniche!

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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