Trasferirsi per studi, da Ferrara a Forlì

Cambiare città non è mai semplice, ma quando si tratta del nostro futuro, anche se il posto in cui andremo non ci entusiasma, facciamo la valigia, salutiamo i nostri cari e andiamo. Il non sapere chi potremmo incontrare dall’altra parte a volte spaventa, nel mio caso specifico, a farmi ricredere è stata la prima persona che ho conosciuto a Forlì: Pietro, un ragazzo di 24 anni di origini pugliesi. Con lui avrei condiviso l’appartamento durante l’anno accademico. A differenza della maggior parte dei miei compagni di corso, non vivevo con uno studente, ma con un ragazzo che ambiva a entrare nel servizio militare e che nell’attesa del concorso, che sarebbe avvenuto ad aprile, lavorava come pizzaiolo in una pizzeria vicino a casa.

Da Forlì a Ferrara non c’è una distanza così proibitiva da non consentire di tornare a casa di tanto in tanto. Personalmente uso il treno per spostarmi, anche se le scelte che ci sono risultano essere o molto scomode, soprattutto per via degli orari, o molto costose. Del resto Ferrara è l’unica provincia dell’Emilia Romagna a non essere situata lungo la via Emilia e quindi, per arrivarci, la tappa a Bologna è quasi sempre obbligata. Nel caso in cui riusciate a individuare un regionale che fa la tratta diretta, sappiate che la sveglia del giorno della partenza dovrà essere quasi all’alba.

Per quanto riguarda il muoversi all’interno della città di Forlì, posso dire che mi sono sempre trovata molto bene con i mezzi pubblici, i quali sono sempre stati puntali quando ne ho avuto la necessità. Inoltre, trattandosi di una città molto piccola, spostarsi a piedi o in bicicletta spesso è la scelta migliore. Vero è che Forlì non offre troppe ragioni per uscire di casa o andare verso il centro. Anzi, spesso è più facile trovarsi a casa di amici per mangiare qualcosa tutti insieme o vedere un film.

Sebbene vi siano pub e ristoranti che propongono offerte di cucina anche molto golose, la promozione del centro non segue di pari passo lo sforzo che i ristoratori fanno per mantenere viva la città. Un’ulteriore nota di demerito è il fatto che il cinema sia molto distante dalle zone più frequentate dagli studenti, di conseguenza, se già il centro non offre ragioni per essere vissuto ed in più il cinema si trova molto lontano, il fatto di trovarsi a casa di chi quella sera si mette a disposizione, sembra la scelta migliore.

L’anno scorso a Forlì, nel clima art decò che aveva pervaso la città, grazie alla mostra tenutasi nel complesso dei musei San Domenico, la sala cinematografica San Luigi, proiettò una serie di film coerenti con il tema della mostra. Dallo storico e indimenticabile “Metropolis”, fino al più recente film “Il Grande Gatsby”, la sala offriva un valido motivo per uscire e per poi rimanere a fare delle chiacchiere con gli amici a film terminato. Queste brillanti iniziative andrebbero estese, in modo da rendere l’esperienza da fuori sede, non solo un momento di impegno per il proprio futuro, ma, di tanto in tanto, di svago assieme ai propri nuovi amici.

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