Qualità, non quantità

Proposte adeguate perché nel prossimo futuro le città si distingueranno tra di loro in modo forse anche più marcato rispetto a quanto avviene tra le rispettive nazioni

Fra poco più di un anno comincerà la campagna elettorale legata alle amministrative. Però è facile immaginare che molto prima ci si calerà in quel clima. Al momento non ci sono certezze né sui nomi né sulle alleanze.

 

Perciò può essere fatto solo un appello generico. Eccolo: per favore, quando parlerete di Cesena e di cosa proporrete per il suo futuro, evitate lo squallido teatrino che sta andando in scena a livello nazionale. La campagna elettorale ci sta regalando uno spettacolo che nemmeno Cetto La Qualunque, personaggio interpretato da Antonio Albanese, saprebbe offrire.

No, signori, la politica non può e non deve essere questa. Non si può dire cancelleremo la legge Fornero senza spiegare dove saranno presi i 25 miliardi di euro necessari  per finanziare il colpo di spugna. Ma quello alla riforma della pensioni è solo uno dei tanti esempi delle mirabolanti promesse che vengono fatte in questi giorni. E, se tanto mi da tanto, non oso immaginare cosa verrà promesso a ridosso del voto.

 

No, Cesena non ha e non avrà bisogno di uno spettacolo simile. Come è logico ognuno avrà la sua ricetta, ma dovrà essere qualcosa che sia in linea con quello che ha scritto Dario Di Vico, editorialista del Corriere della Sera. La scorsa settimana, dovendo commentare i dati Istat sull’occupazione ha rilevato che è in crescita, ma che serve fare  molto di più dal punto di vista della qualità.

 

Ed è sotto questo aspetto che Cesena dovrà puntare nel prossimo futuro anche in considerazione del fatto che manifatturiero e agroalimentare sono settori ormai maturi e che difficilmente potranno garantire una crescita ulteriore.

Cesena – (Photo credits: https://www.flickr.com/photos/ziowoody/)

Guardate, che quasi tutti gli analisti ritengono  che nel prossimo futuro le città si distingueranno tra di loro in modo forse anche più marcato rispetto a quanto avviene tra le rispettive nazioni. È per questo che servono ricette per una crescita qualitativa. Questo non vuol dire trattare solo temi legati all’Itc. In cima all’agenda devono restarci anche molti di quelli attuali. Come, ad esempio, quello delle difficoltà del commercio. Però serve un approccio diverso.

 

Possiamo anche continuare a dire che il problema è quello della sosta. Ma non facciamo un buon servizio. Il tema vero è l’invasività dell’online. È il concorrente più temuto dalle imprese al commercio. Lo sostengono le associazioni di categoria.

 

È  possibile fare qualcosa a livello locale? Non lo so. Non sono in grado di dare una risposta. Però sono certo che se non ci porremo il problema saremo perdenti di sicuro.

 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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