I Popolari per Cesena bocciano il bilancio

Giunta accusata di poca lungimiranza. Non piace neppute Carta bianca. Proposto un budget per ogni Quartiere

Il Consiglio Comunale di Cesena ha approvato il bilancio di previsione 2018-2020 con il voto contrario di Gilberto Zoffoli dei Popolari per Cesena. Questo il documento che spiega i motivi del no.

L’attuale maggioranza, questa Giunta, il Sindaco hanno dato ancora prova di mancanza di coraggio e lungimiranza. Con questo bilancio mostrano di sentirsi appagati, di fermarsi all’autocelebrazione, rinunciando a guardare negli occhi i veri problemi della città e il suo futuro.

Stiamo attraversando un periodo di timida ma progressiva ripresa; i dati ISTAT ci dicono che il reddito medio delle famiglie, che durante gli anni bui tra il 2009 e il 2014 è diminuito del 12%, ora è in aumento del 2%.


Peccato che questo dato nasconda una situazione di aumento dello squilibrio sociale tra il 20% più ricco e la parte restante della popolazione, col triste risultato che le famiglie a rischio povertà sono salite dal 28,7 al 30%. E questa polarizzazione/divaricazione tra ricchi e poveri, o a rischio povertà, finisce col colpire soprattutto il ceto medio.

 

In questo quadro i problemi prioritari sono il lavoro e la casa.

I giovani, chiamati generazione “Y”, i “millennials”, sono tra le attenzioni da porre come rilevante fra le azioni amministrative, non escludendo la costituzione di un “Assessorato ai Giovani”.


Riteniamo insufficiente l’azione di questa Amministrazione per favorire la nascita e lo sviluppo di imprese, specie aventi i giovani come protagonisti, sola speranza per far decollare la nostra economia e la crescita sociale. Occorrono più investimenti per il commercio (piccolo dettaglio, in centro storico e nelle frazioni) e più attenzione alle piccole imprese.

Così come riteniamo fallimentare la politica per la casa perseguita da questa Amministrazione. La casa è un diritto; a Cesena ci sono più di 1500 appartamenti sfitti, la richiesta di alloggi a prezzo agevolato è troppo alta rispetto a ciò che può offrire il Comune. Occorre trovare altre strade per far incontrare proprietari, banche, agenzie immobiliari e sbloccare una situazione intollerabile che la nascita del Quartiere Novello pensiamo non risolverà.


Noi chiediamo più partecipazione; va in questo senso la scelta dei progetti da includere in bilancio (per 2.000.000 di euro) tramite votazione in rete? Noi crediamo di no. Non è questo il modo migliore per scegliere le priorità. Una buona Amministrazione e una buona Politica devono essere capaci di scegliere per il bene comune. Far decidere in rete significa affidare le decisioni ad una parte degli  abitanti dei Quartieri più popolosi e si squalifica così anche l’importante funzione dei Consigli di Quartiere. Meglio sarebbe stato affidare una uguale somma (minore) ai singoli Quartieri e lasciare a loro la scelta dell’opera da finanziare nel loro territorio. Meno demagogia, e più potere e responsabilità alla “base”.   

Vanno in questa direzione gli emendamenti presentati dal consigliere Gilberto Zoffoli dei Popolari per Cesena che oltre ad affrontare la questione casa, lavoro, sicurezza ambientale e urbana, lanciano la prospettiva di una “generatività sociale” che alimenta la finanza con impatto sociale e favorisce l’azione delle imprese sociali.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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