Pd: la bella addormentata

A Cesena tutti stanno fermi in attesa delle mosse dell'altro. Invece ci sarebbe un grandissimo bisogno di sana e vivace concorrenza interna

Che nostalgia per quegli scontri verbali e quei bracci di ferro per il controllo del partito. Sono passati circa cinque anni e adesso il Pd è la bella addormentata nel bosco. Ora tutti stanno allineati e coperti aspettando di capire cosa succederà. Ma ci può essere solo un principe azzurro: la concorrenza, quella bella e sana. Quella di alto livello, non fatta di colpi bassi.

Ma cerchiamo di fare chiarezza. Circa cinque anni fa c’era una lotta molto interessante per il controllo del Pd cesenate. Era ancora il partito di Bersani e Renzi. A Cesena i due galli nel pollaio erano Paolo Lucchi e Sandro Gozi; bersaniano il primo, renziano il secondo. Gozi, che sapeva di dover partire di rincorsa, cominciò ad organizzare una sua rete cittadina e ci furono anche delle uscite pubbliche.

 

Apriti cielo. Lucchi che quando c’è competere non si tira mai indietro, lo sfidò pubblicamente a fare le primarie per il candidato a sindaco. Lo fece dal palco del festival de l’Unità. Gozi non raccolse il guanto di sfida, ma solo in modo parziale. La singolar tenzone avvenne per la guida del partito. Gozi si alleò con Damiano Zoffoli e Massimo Bulbi (alleanza piuttosto insolita) e candidarono Baldazzi al quale i lucchiani contrapposero “Bicio” Landi che vinse bene, ma non benissimo.

Era un bel momento. Non solo perché ai giornalisti non mancavano mai gli argomenti interessanti. C’era vivacità,  freschezza, competizione.

 

Adesso non è più così. Almeno dal mio punto di vista. Non solo perché c’è un candidato unico (almeno per il momento) alla guida della segreteria: “Bicio” Landi. Ma perché tutti se ne stanno in attesa delle mosse dell’altro. Secondo me in questo momento l’obiettivo non è il controllo del partito, ma una candidatura. In ballo ce ne sono tre: parlamentare, sindaco e consigliere regionale. Rischiano di essere poche, soprattutto se Sandro Gozi (come sembra trasparire dalla sua intervista sul Corriere Romagna)  dovrà essere eletto in zona e se “Bicio” Landi vorrà correre da sindaco, ipotesi che non ha escluso in un’intervista al Resto del Carlino.

Al momento il più tranquillo pare essere Paolo Lucchi in pole position per essere il futuro assessore regionale al Turismo. Sempre che le prossime competizioni elettorali vadano bene per Cesena.

 

Insomma, si è creata una situazione in cui tutti se ne stanno fermi immobili. Inoltre in  questo momento lo slogan più gettonato è: apertura al civismo. Prima o poi qualcuno mi spiegherà cosa vuol dire, concretamente.

Invece ci sarebbe bisogno di una bella e sana concorrenza. Di un confronto vero. Fatto in città. Fra la gente e, perché no, su  quei social dove il Pd è quasi inesistente. Insomma niente palude, ma primarie vere, sane, interessanti. Signori, si cresce solo quando c’è concorrenza. Lo insegna il commercio. E gli esempi a Cesena non mancano. Di Tutto questo ne parlerò domani.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.