Comune e spese legali. Ferrini spiazza tutti

"Idiozia politica puntare sul massimo ribasso". Giusto puntare sulla qualità, ma va fatto in tutti i settori

Non è mai banale. E, se vogliamo, è un politico un po’ anomalo. Il repubblicano Luca Ferrini probabilmente non farebbe fortuna in una politica sempre più populista e fatta di slogan. Lui non tenta di alzare continuamente l’asticella. La mette sul confronto. Prova a ragionare. Una strada infinitamente più difficile, ma (almeno per me) estremamente interessante.
Ha fatto così anche questa volta per intervenire sul rilievo che la Corte dei Conti ha fatto al Comune di Cesena e che riguarda le spese legali. Più nuovo precisamente i compensi di un avvocato esterno al Comune e ricevuto nel 2015.

Premette che interviene come avvocato, la sua professione. E va al di là del caso specifico. Quello che però sottolinea con forza  è che affidare “incarichi legali al massimo ribasso sarebbe un’idiozia politica che, un domani, potrebbe avere esiti molto più costosi, per le tasche dei cittadini, dell’onorario di un avvocato”.

Secondo Ferrini (non ha mai avuto incarichi dal Comune e, se lo conosco un po’, non li chiederà mai) “la serietà, la preparazione specifica nel settore forense sono i parametri da valutare nel conferimento di una difesa esterna. Spendere poco oggi per poi, magari, perdere la causa domani, è criterio controproducente per la Comunità. Scegliere l’avvocato non sarà mai come andare al supermercato”.
Adesso c’è chi accuserà Ferrini di aver voluto difendere la categoria. Non sono d’accordo. Invece ritengo che Luca abbia fatto una riflessione interessante che però non riguarda solo gli avvocati.

Cesena (photo credits: https://www.flickr.com/photos/paolo_cst/)

Anch’io voglio andare oltre l’episodio rilevato dalla Corte dei Conti. Preferisco ripartire dal riferimento al massimo ribasso. È un termine che dovrebbe essere cancellato dal vocabolario delle pubbliche amministrazioni. Per fortuna non siamo all’anno zero. È una filosofia che sta sempre prendendo sempre più piede. Ma serve fare di più.
Non a caso a partire dal 18 aprile 2016 è entrato in vigore il nuovo codice degli appalti, ma è ancora troppo frammentato. È un buon inizio, ma, senza ombra di dubbio, si poteva fare di più e meglio. Ma il vero problema è un altro. Per l’ente pubblico l’eliminazione del massimo ribasso deve essere una filosofia, non un’impostazione. A parte che è vero che non sempre chi spende meno, spende meglio. Poi, una pubblica amministrazione deve guardare alla qualità. Che non sono solo l’intervento, ma anche, ad esempio, i contratti dei dipendenti dell’azienda che si aggiudica il lavoro, qualunque esso sia. Una continua corsa al ribasso non porta a niente. E non può certo essere una pubblica amministrazione a dare l’esempio negativo.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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