Altra frustata alla politica

Dopo quelli sull'industria 4.0, Giuliano Zignani (Uil) si lamenta per i silenzi dopo l'allarme della fuga dei docenti dall'Università. E lui chiede chiarezza al rettore

Bravo Bernacci. Il direttore della Confartigianato di Cesena ha, ancora una volta, centrato il cuore del problema ed ha proposto un percorso partecipato per cercare di limitare i danni il  più possibile. Il tema è quello dell’industria 4.0 e dei riflessi che può avere sull’occupazione. L’allarme era stato lanciato da Giuliano Zignani, segretario regionale della Uil, che sul Corriere di Cesena chiedeva risposte ai politici. Sullo stesso giornale invece è intervenuto Bernacci che ha proposto di fare una riflessione assieme per limitare i danni.

“L’intelligenza delle cose – ha detto Bernacci- deve portare a interrogarsi su quali modelli educativi e sociali costruire per accompagnare e supportare le nostre comunità in questa ennesima fase di cambiamento”.
Musica per le orecchie di Zignani. Il timoniere della Uil regionale non è contro la manifattura 4.0. “L’innovazione tecnologica non può fermarsi. È necessaria per garantire la competitività e per stare sul mercato. Il fenomeno invece va governato, noi invece finiremo per subirlo. Con gravi rischi per la tenuta sociale. Del resto lo stesso presidente Mattarella ha detto che serve  equilibrio fra lo sviluppo della società e la perdita di posti di lavoro”.
Nel mirino di Zignani finiscono invece i politici. Quelli locali e regionali. “Non capisco cosa aspettano a dire che visione hanno della società civile del futuro. Di fronte ad un problema vero, reale, immediato devono aprire una discussione. Mi auguro che non aspettino di avere sotto alle finestre i cortei dei disoccupati. Sarebbe troppo tardi per intervenire”.
L’analisi di Zignani è la stessa di Bernacci. Tutti gli studi evidenziano che la rivoluzione digitale porterà a una diminuzione dell’attuale forza lavoro che avrà la necessità di trasformare le proprie competenze. Inoltre serviranno nuovi profili professionali, nasceranno nuove funzioni e si apriranno spazi per le attività economiche. Insomma, ogni rivoluzione comporta una profonda trasformazione del quadro esistente quindi bisogna ragionare sulle possibili politiche da intraprendere per coniugare dinamiche economiche, qualità della vita e benessere diffuso. “Ma non se ne parla. La politica tace. Colpevolmente – dice Zignani -. Come rimane zitta di fronte all’allarme lanciato sulla fuga dei docenti dalle sedi romagnole dell’Università”.
Quest’ultimo è un altro tema che preoccupa il segretario regionale della Uil, anche in considerazione del fatto che università e mondo del lavoro devono e dovranno essere sempre più un corpo unico. Non bisogna mai dimenticare che tutti gli analisti hanno detto che per il futuro prossimo sarà necessaria una formazione continua. “Cosa sta succedendo all’università?” si domanda Zignani che chiede di intervenire subito per evitare di vanificare tutto il buono che è stato fatto grazie a oltre vent’anni di sacrifici fatti dalle amministrazioni locali per favorire l’insediamento dell’Università in Romagna.

Un interpello che gira a Francesco Ubertini, rettore dell’università felsinea. “Subito deve essere estremamente chiaro su cosa intende fare. Non ci possono essere risposte interlocutorie e non ci possono essere neppure delle perdite di tempo”. Poi augura che lo stesso tipo di risposte le pretenda anche la politica che, invece, ha visto colpevolmente assente di fronte ad un problema così importante.

Questo post è stato letto 44 volte

Commenti Facebook
Avatar photo

Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.