Lattuca contro Montalti: che sfida

Una contro l'altra le due anime principali del Pd. Risultato indecifrabile

Enzo Lattuca resta nel Pd e si riapre il capitolo primarie. Per lo meno riprende corpo un dualismo interessante. In questo momento il giovane parlamentare e Lia Montalti, consigliere regionale, sono le figure principali fra i possibili candidati alle primarie del Pd in vista delle amministrative del 2019. Sarebbe una competizione molto interessante. Uno contro l’altra non ci sarebbero solo due candidati, ma le due principali anime del Pd.
Entrambi sono molto giovani. Lei, 36 anni, ex scout, era goziana e rappresenta il nucleo renziano. Di certo catturerebbe buona parte del voto cattolico. Inoltre avrebbe dalla sua parte buona parte della nuova generazione del Pd. Quella che non ha radici ne dei Ds e neppure della Margherita. Lui, 29 anni, è un ex Ds, partito nel quale ha avuto un ruolo importante. Non è renziano. Anzi, è stato vicinissimo alla scissione. Di sicuro cercherebbe di riallacciare i contatti con gli scissionisti e, più genericamente, la sinistra in generale. Obiettivo che gli potrebbe riuscire.
Al momento è difficile, se non impossibile, prevedere come andrebbe a finire. Innanzitutto perché si voterà fra circa un anno e mezzo e, diciotto mesi nella politica attuale sono tantissimi. Un’eternità. E non sarà significativo neppure l’andamento delle primarie che il 30 aprile si terranno per eleggere il segretario nazionale del Pd. Fra due mesi vincerà Renzi. Anche a Cesena. Questo nonostante il buon Matteo non sia più il monarca assoluto del partito. A tal proposito credo che una vittoria di Renzi al di sotto delle aspettative farebbe solo bene al partito.
Ma torniamo a Cesena. Difficilmente il voto del trenta aprile potrebbe essere lo stesso di una sfida Lattuca/Montalti. Nel Pd attuale molti ex Ds sono diventati renziani. Non moltissimo fra i dirigenti, in misura maggiore (percentualmente parlando) nella base. Probabilmente l’ex presidente del Consiglio nel Cesenate prenderà una percentuale minore rispetto a quella nazionale, ma vincerà lo stesso. Però non è detto che, nell’autunno del 2018, gli stessi ex diessini sceglierebbero Lia Montalti solo perché dei due è quella renziana. Anzi, sono molti gli elementi che fanno pensare che ha fetta consistente di ex Ds voterebbe Lattuca.
Ad esempio, poi, sarebbe curioso sapere cosa farebbero i dirigenti del partito. Adesso partire da Bicio Landi, segretario di federazione, ex Ds, ora renziano. Stesso percorso che ha fatto Paolo Lucchi che però non voterà a Cesena perché residente a Cesenatico. Ma sarebbe interessante sapere come la pensa.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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