Luca Ferrini si ê dimesso. Una lezione di stile

La sua linea non era condivisa e ha lasciato la guida del Pri regionale. Ma non sbatte la porta e non lascia il partito. Non si può essere un uomo per tutte le stagioni. Lascia in eredità proposte interessanti

Chapeau. Luca Ferrini ha dato una lezione a tanti politici. L’avvocato cesenate ha capito che la sua linea non era condivisa e se ne è andato. Si è dimesso dall’incarico di segretario regionale del Pri. Ha poi precisato che non uscirà dal Pri per tentare altre avventure politiche. “Il Pri – ha detto – è e resta il mio partito, anche se mi voglio prendere un periodo sabbatico tornando a fare il repubblicano di base”.

L’obiettivo di Ferrini da quello di esplorare fino in fondo, e quindi in primis dialogando con il Pd, delle possibilità di riportare l’Edera a governare città importanti, sulla scia delle esperienze di Ravenna e Cesenatico. Una scelta che probabilmente non era stata facile per Ferrini. Lui è distante dal Pd. Nell’anima bipolare del Pri può essere inserito nell’area di destra. Non a caso quando Fini lasciò il Pdl e fondò il nuovo partito si mormorava che Ferrini potesse diventare uno dei referenti locali. Ma soprattutto è realista. Sa che i repubblicani sono da sempre partito delle istituzioni, ma hanno soprattutto un’anima di governo. E in Emilia Romagna, al momento, se si vuole cercare di governare bisogna trattare col Pd. È quello che Ferrini voleva fare, ma non avendo trovato condivisione se ne è andato.

Aldilà del caso specifico, il comportamento dell’avvocato cesenate dovrebbe fare scuola. In politica, come nella società civile. Non si può essere un uomo per tutte le stagioni. Se le proprie idee non sono condivise ci si fa parte. Questo non vuol dire sbattere la porta o portare via il pallone come fanno i bambini capricciosi. Molto più semplicemente ci si fa da parte. Poi può essere scelta la linea del periodo sabbatico, oppure si rimane all’interno del proprio gruppo cercando di portare avanti le proprie idee. Ma serve un comportamento maturo. Bisogna essere sempre propositivi. Sia da una posizione di minoranza che di maggioranza. Purtroppo gesti come quelli di Ferrini sono più unici che rari. Ed è un peccato.

Vorrei concludere sottolineando che di Ferrini (chiarisco subito, siamo amici da tempo) condivido anche alcune idee. Anche a me, come a lui, non piace il clima da lunghi coltelli che spesso si respira in politica. Ma vorrei che fosse fatta una riflessione su una proposta: un patto tra commercianti e Comune, in cui i primi posticipassero l’orario di chiusura delle loro attività e l’amministrazione comunale facesse la sua parte spegnendo, nella fascia a oraria dal tardo pomeriggio a inizio mattinata, le telecamere di Icarus. Non è mica una brutta idea. Varrebbe la pena farci un pensierino e valutare la fattibilità.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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