“Non ci provate”

Giuliano Zignani pronto alle barricate se il sistema cercherà di scaricare sulla forza lavoro i costi della manifattura 4.0

“Non ci provate”. Giuliano Zignani, segretario regionale della Uil, è un fiume in piena. Di per se stessa a lui l’industria 4.0 fa venire l’orticaria. Quando poi si rende conto che c’è il rischio che a pagare debbano essere gli operai, non sta più nella pelle. Ha sempre avuto la capacità di essere di lotta e di governo. Ma su questo tema non transige: è pronto alla lotta dura senza paura. “Ma vogliamo scherzare, nelle fabbriche ci devono finire i robot e, alla fine, a pagare il conto devono essere gli operai. Chi pensa cose del genere è completamente fuori dal mondo. Fra l’altro non si rende nemmeno conto dei problemi che provocherebbe al sistema paese”.

Zignani ha messo il dito nella piaga. Il problema sono gli effetti della manifattura 4.0. È semplice. Nelle fabbriche buona parte del lavoro dell’uomo verrà fatto dai robot. Ci sarà una inevitabile perdita di occupazione. E pare che sarà consistente. Secondo l’Ocse tre milioni di posti di lavoro.

Il tema deve essere affrontato in fretta. Una delle ricette è lavorare meno, lavorare tutti. Il problema è chi dovrà pagare il conto finale. “Sono disposto a ragionare di tutto – dice Zignani – a patto che sia molto chiaro che i lavoratori non ci dovranno rimettere neppure un euro. Io credo che qui si stia superando il limite della decenza”.

Più ne parla, più di inalbera: “Fatemi capire, le aziende faranno lavorare i robot a spese degli operai? Siamo all’assurdo. Fino ad ora gli imprenditori hanno preso soldi grazie al Jobs Act, sistema che ha ulteriormente minato le sicurezze dei giovani. C’è chi fa un abuso dei voucher e di ‘Garanzia giovani’ e adesso si vuole far pesare sui lavoratori anche i guasti della robotizzazione. Cosa volete che gli operai finanzino anche gli investimenti che devono affrontare le imprese?”.

Giuliano Zignani (via Facebook)

Zignani sa che quando parla di manifattura 4.0 non tocca un tema teorico, ma reale e attuale. Sta già succedendo e gli effetti si fanno già sentire. Poi invita tutti a fare molta, moltissima attenzione: “Signori, qui stiamo giocando col fuoco. E questa volta rischiamo di provocare un incendio che difficilmente potrebbe essere spento. Qui c’è a rischio la tenuta sociale e del sistema paese. Ma vi rendete conto cosa vuol dire erodere ulteriormente le buste paghe. La capacità di spesa è già ridotta al minimo. Dopo sarebbe sottozero. E i consumi come li facciamo ripartire? Guardate che i robot non vanno al supermercato a fare la spesa. E se i consumi calano anche la produzione è destinata a diminuire. Rischiamo di infilarci in un circolo vizioso molto, ma molto pericoloso. Spero che il buonsenso prevalga. Ma non nascondo che sono preoccupato”.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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