Vittime del terremoto: le cooperative associate a Legacoop Romagna si mobilitano

Tantissime iniziative di raccolta fondi a favore delle vittime dei tragici eventi in Centro Italia. I vertici di Legacoop: «Scelta positiva nominare Vasco Errani commissario per la ricostruzione»

La solidarietà non è un concetto astratto per le cooperative di Legacoop Romagna: lo hanno dimostrato ancora un volta, attivandosi subito per aiutare le popolazioni vittime del sisma che il 24 agosto ha colpito alcune zone del centro Italia. È stato il Presidente nazionale di Legacoop Mario Lusetti, con una lettera inviata pochi giorni dopo la tragedia, a chiamare a raccolta le associate per un intervento tempestivo, come successe pochi anni fa quando il terremoto colpì duramente l’Emilia. «Ci siamo immediatamente mobilitati – spiega il direttore generale di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti – d’intesa con i livelli nazionali e regionali per attuare iniziative di solidarietà e di aiuto alle popolazioni colpite dal terremoto.Abbiamo promosso la campagna nazionale di Alleanza delle Cooperative e Organizzazioni Sindacali con un “Fondo di intervento a favore delle popolazioni del Centro Italia” nel quale confluiranno contributi volontari da parte dei lavoratori pari a un’ora di lavoro e un contributo equivalente da parte delle cooperative».

GALLERY: LE FOTO DEL PRANZO SOLIDALE DI FORMULA SERVIZI

A distanza di un mese dall’inizio, è stato fatto un primo punto su quali siano state le iniziative messe in campo, che continuano a crescere: gli aggiornamenti in diretta li trovate sul sito di Legacoop Romagna.
CMC, CBR e Terremerse aderiscono alla campagna di ACI e sindacati devolvendo un’ora di lavoro, raddoppiata dall’azienda e versata all’apposito fondo di solidarietà. Terremerse inoltre ha contribuito alla realizzazione di un pranzo solidale di raccolta fondi. Anche Consorzio Agrario Adriatico ha partecipato all’organizzazione di una cena di beneficenza, donando 60 chili di pasta Ghigi.
Gruppo Cevico ha deliberato una donazione a favore del Fondo solidarietà ACI e OOSS, mentre Deco ha promosso una raccolta fondi tra i dipendenti, a cui aggiungerà una propria donazione devolvendo il tutto alla Fondazione Romagna Solidale per un progetto di ripristino di struttura pubblica. Federcoop ha attivato una raccolta fondi tra i propri dipendenti e verserà quanto raccolto, oltre a un proprio contributo diretto come impresa, al conto istituito da Legacoop Nazionale. Formula Servizi ha organizzato, insieme ad altri, un pranzo solidale il 25 settembre al Parco Franco Agosto di Forlì, con il 50% dell’incasso, unito all’ora di lavoro donata dai dipendenti e raddoppiata dall’azienda, contribuirà alla riparazione delle lesioni riportate dall’Ospedale di Fermo in accordo con l’Asl di quel territorio. Infine ad Amandola, ha messo 2 mezzi a disposizione di 4 operatrici della locale casa protetta (lesionata dal sisma), per garantire loro la continuità lavorativa presso altre strutture.

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Il direttore generale di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti

Anche imprese che non hanno sede legale sul territorio di Legacoop Romagna, ma vi operano, si sono attivate: Coop Alleanza 3.0 ha promosso tra i soci una raccolta fondi (che poi raddoppierà) da assegnare al Commissario per un progetto di ricostruzione, che già dalle prime settimane ha avuto un riscontro elevatissimo. Obiettivo Lavoro sta operando nelle zone colpite tramite personale specializzato (infermieri e oss) assunto per affrontare l’emergenza. Coopselios aderisce alla campagna di Aci e organizzazioni sindacali e sostiene diverse cene di raccolta fondi.
«Per quanto riguarda il “dopo terremoto” – conclude Mazzotti – sarà importante che l’opera di ricostruzione sia portata avanti rapidità ed efficienza. In questo senso la nomina di Vasco Errani a commissario per la ricostruzione conferma la volontà del Governo, dì intesa con enti locali e Regioni di quei territori, di seguire la strada tracciata dall’esperienza emiliana, che ha dato risultati positivi, proponendo un modello di ricostruzione che punti al mantenimento dell’identità e delle caratteristiche urbane e architettoniche dei borghi colpiti».
 Paolo Pingani

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Paolo Pingani

Nato a Reggio Emilia nel 1957, laureato in lettere moderne all’Uni­versità di Bologna, ha insegnato italiano, storia e latino alle medie e alle superiori fino al 1988. Dal 1989 ha lavorato come giornalista al Resto del Carlino e al settimanale Qui; dal 2001 al 2011 è stato portavoce del presidente della Provincia di Ravenna. Attualmente è presidente della cooperativa ravennate di giornalisti 'Aleph'.