Gnocco fritto all’assemblea

Con l’arrivo della primavera, arrivano le prime assemblee di bilancio di tutte quelle cooperative che hanno l’esercizio di bilancio che coincide con l’anno solare.Qualche giorno fa ho partecipato per la prima volta a quella del caseificio da Parmigiano Reggiano Bonlatte. Da romagnolo, ascolto sempre con molto interesse le modalità cooperative che portano alla realizzazione dello scambio mutualistico tra i soci di queste strutture. Anche in questa occasione è stato molto istruttivo verificare la complessità di un mestiere che parte con la produzione di eccellente erba medica, fondamentale per la produzione di fieno, fondamentale a sua volta per produrre un latte in stalla di qualità ideale per arrivare ad originare una formaggio che viene stagionato dai dodici ai 30 mesi. Solo questo, per le variabili che comporta in termini di clima, stoccaggio, salute delle bovine, processo di caseificazione, basterebbe a dare delle medaglie per la professionalità e l’attitudine al rischio. Se poi pensate che, nonostante si parli di Parmigiano Reggiano, si è solo all’inizio di una filiera di valorizzazione che prevede il taglio e la trasformazione in formati maggiormente richiesti dal mercato, la trasformazione in prodotti pronti all’uso o con abbinamento di altri prodotti alimentari valorizzati a marchio Parmareggio, ci si rende conto di quale esperienza e competenza sia necessaria per la valorizzazione anche di un prodotto di punta dell’agroalimentare italiano. Ascoltare il dibattito tra i soci, sentirli confrontarsi tra loro e con il presidente, ascoltare con attenzione i ritorni di mercato e di dividendo ed immaginare che le diverse esigenze dei vari anelli della filiera trovino infine una sintesi equilibrata è molto istruttivo sulle potenzialità della cooperazione agroalimentare in questo Paese. Se poi i numeri economici positivi vengono affiancati con lambrusco, pignoletto e gnocco fritto, parmigiano, prosciutto e mortadella si capisce che in fin dei conti servirà parecchio equilibrio anche a sera una volta a casa, per salire sulla bilancia.

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Cristian Maretti

Cristian Maretti è direttore di Legacoop Agroalimentare Nord Italia, ruolo che lo porta a vivere a cavallo tra Forlì, Bologna, Roma e Bruxelles. Su Romagnapost.it scrive di temi legati all'agricoltura e all'Europa, con un occhio particolare a come ci vedono all'estero. 

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