«Sbagliato sbloccare le risorse indivisibili delle Banche di Credito Cooperativo»

Profondamente sbagliato consentire alle banche con una patrimonio elevato di disporre delle riserve indivisibili. «Sarebbe uno “scippo generazionale”». Così le centrali dell’Alleanza si sono rivolte ai parlamentari Stefano Collina, Josefa Idem, Alberto Pagani e Giovanni Paglia nel corso di un incontro convocato a Ravenna per discutere della riforma del sistema bancario cooperativo attualmente in discussione alle Camere. Il Decreto Legge varato dal Consiglio dei Ministri, predisposto sull’impianto messo a punto tra Ministero dell’Economia, Banca d’Italia e Federcasse (che da tempo aveva presentato il proprio progetto di auotoriforma) prevede che il sistema delle BCC si costituisca in un unico Gruppo a livello nazionale.

«Quello che ci preoccupa – hanno messo in luce i rappresentanti della cooperazione provinciale – è la norma sul cosiddetto “way-out” che prevede la possibilità per le banche che hanno un patrimonio superiore a 200 milioni di euro (attualmente 12 in Italia) di fare scelte diverse. In particolare ciò che il mondo cooperativo ritiene sbagliato è che, in questi casi, si possa disporre delle riserve indivisibili, patrimonio accantonato dai soci in oltre 100 anni di storia. Il punto è che i principi fondamentali e comuni a tutto l’ordinamento cooperativo, radicato nella Costituzione, vengano rispettati. Tra di essi la solidarietà intergenerazionale delle cooperative che si esprime nell’indivisibilità delle riserve». Ribadendo infine l’obiettivo principale della riforma, quello di un forte processo di integrazione tra cooperative di credito che dia vita ad un Gruppo cooperativo fatto di BCC «ai parlamentari chiediamo – hanno concluso i rappresentanti delle Centrali cooperative – di essere attenti nel difendere i principi fondanti dell’impresa cooperativa».

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