Coriandoline, una bella storia cooperativa

Vorrei affrontare, con un esempio, i temi sottesi al 6° e al 7° principio della cooperazione, così come codificati dall’ACI.

Nello specifico quindi rispettivamente la “Cooperazione tra cooperative” che si declina nel “servire i propri soci nel modo più efficiente e rafforzare il movimento cooperativo lavorando insieme, attraverso le strutture locali nazionali, regionali e internazionali” e l’“Interesse verso la comunità” per il quale “Le cooperative lavorano per uno sviluppo sostenibile delle proprie comunità attraverso politiche approvate dai propri soci”.

quartire-coriandoline

Per questo mi piacerebbe condividere questa storia di buona, se non ottima, cooperazione, nata in Emilia Romagna qualche anno addietro, ma che potrebbe essere rivista, rielaborata e rilanciata, soprattutto oggi che il settore delle “costruzioni” attraversa il momento più buio ed è necessario creare un nuovo volano positivo.

E poi si parla di bambini, di menti giovani. Insomma di parla futuro.

Italia, Correggio. Casa di bambola.

Vicino alla Casa delle Pietre Preziose c’è il Prato dei Mostri che Ridono, al quale si arriva salendo le Scale Giocose, illuminate dagli Uccelli Lampione.

No, non siamo in una fiaba, ma in un quartiere molto speciale di Correggio, una cittadina della provincia di Reggio Emilia.

Il quartiere, inaugurato nel settembre del 2008, si chiama Coriandoline e la sua nascita si deve alla convinzione che le abitazioni spesso non rispondano efficacemente alle esigenze abitative delle famiglie e non considerino le esigenze dei più piccoli.

Così, nel 1995, è partito il progetto della cooperativa di abitanti Andria che ha visto bambini e bambine lavorare con architetti, educatori, tecnici, artigiani, studiosi e artisti e a distanza di oltre 10 anni compiere il miracolo di dar vita a quel progetto che tanto sapeva di favola.

Il progetto Coriandoline ha vinto il premio Peggy Guggenheim e ha ottenuto l’attestato di merito del Sodalitas Social Award.

Una delle tante riflessioni che si possono trovare sul loro bel sito internet – coriandoline.it – e che a mio avviso può rappresentare i principi del cooperare con uno sguardo alla comunità recita così :

Il lavoro in gruppo impedisce al singolo di perdersi in ragionamenti solitari e pone con forza i soggetti in una dinamica di confronto serrato. Il confronto obbliga ad argomentare, a dare conto e ragione del proprio fare. Lavorare in gruppo, lavorare al plurale è molto più difficile e richiede tempi molto più dilatati rispetto all’essere uno. La conoscenza non è un’attraversata in solitaria ma la capacità di stare in relazione sempre, di porre le menti in relazione.

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Luca Campana

35 anni, cesenate, dopo il diploma di ragioniere, la laurea in economia e commercio e qualche breve esperienza lavorativa, entra nel 2005 al Consorzio C.A.I.E.C. Soc. Coop. di Cesena, ove a tutt’oggi riveste il ruolo di Responsabile Amministrativo e Finanziario. Appassionato di musica e libri, ama lo sport di resistenza, praticando ciclismo, corsa e sollevamento pesi.