GLI EVENTI DI GIUGNO di Marco Viroli e Gabriele Zelli

 

 

Arte Cultura Lavoro
La Festa di Radio3
Forlì 5-6-7 giugno 2015

A Forlì Radio3 porta le voci e i suoni delle sue trasmissioni, i musicisti e gli scrittori più interessanti, il teatro, la scienza, la discussione pubblica.

Una festa tutta particolare: a Forlì Radio3 mette insieme arte, cultura e lavoro. Perché questi temi? E perché a Forlì? Forse basterebbe pensare alla storia di questa terra, la Romagna, e alle sue tradizioni artigianali, dunque a cavallo proprio tra arte e lavoro. O ricordare la sua peculiare cultura del lavoro, che ha intrecciato una forte inclinazione all’iniziativa individuale con una storica, capillare organizzazione cooperativa. Tutti nodi di grande attualità, in un momento in cui, dal profondo di una crisi che non è solo economica, occorre ripensare le forme di convivenza, di impresa, di occupazione e anche di cooperazione.” – Marino Sinibaldi, direttore Radio3

La Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e l’Amministrazione Comunale hanno condiviso con Formula Servizi Società Cooperativa l’idea di costruire con Radio3 una vera e propria festa, dedicata al lavoro, all’arte e alla cultura, per dare ossigeno, linfa e vitalità ad un territorio che già si distingue per intraprendenza e vivacità.

Radio3 sarà in diretta da Piazza Guido da Montefeltro e dalla Chiesa di San Giacomo Apostolo, restaurata e trasformata in Auditorium, e incontrerà critici d’arte, grandi attori e giovani talenti.

Il tema del lavoro sarà il filo conduttore della festa e verrà raccontato attraverso più linguaggi.

A partire dalla storia dell’arte, con i focus della trasmissione A3 – Il formato dell’Arte racconteremo le opere della collezione dell’imprenditore Giuseppe Verzocchi, che nel 1949 chiamò a raccolta circa settanta pittori italiani, appartenenti alle più varie scuole artistiche, invitandoli a creare un quadro, di dimensioni prefissate (70×90), sul tema del lavoro. Sempre presente, nelle composizioni, il tipico prodotto dell’azienda: un mattone refrattario con il logo “V&D”. Il primo maggio 1961, giorno della Festa del Lavoro, Verzocchi donò la raccolta al Comune di Forlì che la conserva nel bellissimo Palazzo Romagnoli. La collezione rappresenta un’importantissima testimonianza dell’arte italiana della metà del Novecento, da Carrà a De Pisis, da Depero a Balla, e incarna perfettamente l’obiettivo dichiarato da Verzocchi: “rendere omaggio al lavoro, esaltarne la dignità”.

Il tema del lavoro sarà presente negli appuntamenti teatrali con Eugenio Bennato e la compagnia Punta Corsara (Scampia) che, per la prima volta insieme su un palcoscenico, hanno immaginato un lavoro ad hoc per Forlì: Il mondo corre, racconto fra teatro e musica intorno alle vicende drammatiche, comiche o grottesche di chi è in fuga con tutti i mezzi possibili da fame e miseria. Un’invettiva viscerale e drammatica contro il nostro tempo, contro il Veneto attuale e contro un intero Paese è anche al centro del reading Cartongesso, tratto dall’omonimo romanzo di Francesco Maino, con Mirko Artuso, Giuliana Musso, Patrizia Laquidara e la Piccola Bottega Baltazar.

Raccontare il lavoro è il titolo dell’incontro fra Marino Sinibaldi, Silvia Avallone, Edoardo Camurri, Riccardo Iacona e Maurizio Maggiani: un dialogo con scrittori, artisti, giornalisti che nelle loro opere hanno affrontato il tema del lavoro e il suo rapporto con alcune comunità italiane, in Romagna e fuori, prima e durante l’ultima crisi. Sul tema anche lo sguardo di un regista cinematografico, Mimmo Calopresti, che nel documentario Storie di uomini in fabbrica descrive il lavoro salariato di ieri e di oggi.

In terra di Romagna, non potevamo non affrontare il tema del cibo e sarà Don Pasta, in Artusi Remix, a ripercorrere la nostra tradizione culinaria, rifacendosi al libro del grande appassionato di cucina Pellegrino Artusi, nato a Forlimpopoli nel 1820, impastando e tagliando le fettuccine davanti al pubblico. Alla performance di Don Pasta, si affiancheranno, tra Dna, scienza e cultura, le riflessioni del fisico Edoardo Boncinelli, dello storico Massimo Montanari e dell’antropologo Marino Niola. Dai cestini al tavolo del ristorante, Diego Abatantuono, uno dei più popolari attori del nostro cinema, ma anche gourmet, cuoco e autore del libro Ladri di cotolette, racconterà tutti i segreti dei set cinematografici a partire dal momento di massima socializzazione: il pranzo. L’attore romagnolo Ivano Marescotti, in Di ferro e di fuoco, interpreterà invece alcune pagine del testo scritto da Loriano Macchiavelli, Salvatore Alongi e Mauro Maggiorani, ricostruendo il profilo di Gustavo Trombetti, il partigiano che ha condiviso la cella con Antonio Gramsci e fondatore della cooperativa di ristorazione CAMST.

Infine, la musica spazierà dentro e fuori la Romagna con il poliedrico musicista e interprete John De Leo, l’omaggio a Secondo Casadei del Simone Zanchini Quartet impegnati in Casadei Secondo Me, le lezioni di musica dedicate a Bartók e Shostakovich, il viaggio musicale del gruppo Sacri Cuori nell’immaginario delle colonne sonore degli anni ‘60 e ‘70 e le sonorità post-folk europee e italiane in particolare. Sabato sera sarà invece la volta dell’Orchestra di Piazza Vittorio, ensemble multietnico che promuove la ricerca di repertori musicali diversi, costituendo un mezzo di recupero e riscatto per artisti stranieri.

Le tre giornate di festa non potevano che chiudere in allegria con La Barcaccia, il varietà operistico cult di Radio3 condotto da Enrico Stinchelli e Michele Suozzo.

Per maggiori informazioni e per scaricare il programma del festival:
http://www.radio3glispeciali.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-43099c89-5709-41df-9d23-35a0405a2b8a.html

 

LA STORIA DEL ROCK
NEL MONDO, IN ITALIA, A FORLÌ
Ciclo di sei incontri ideati e condotti da Marco Viroli e Antonio Rosetti

Nascita ed evoluzione di un genere musicale e di un movimento culturale che per 60 anni ha influenzato e appassionato i giovani di tutto il mondo.

Ogni venerdì, per sei settimane, il locale “La Corte dei MIracoli”, in piazzetta dell’Antica Pescheria (all’inizio di corso Diaz) a Forlì, farà da sfondo ai racconti epici, alle storie, ai suoni, alle immagini, ai colori di un genere musicale che non morirà mai.
Gli incontri si terranno a partire dalle ore 21.30

Bar Ristorante “La Corte dei Miracoli”, piazzetta dell’Antica Pescheria, Forli.

Info: 392 4488070 – Prenotazioni: 335 1022854

 

Venerdì 29 maggio

Marco Viroli racconta il rock nel mondo

Le origini (anni ’50 e ’60)

Da Elvis ai Beatles e ai Rolling Stones

 

Venerdì 5 giugno

Antonio Rosetti racconta il rock in Italia

Anni ’60 e ’70: come potete giudicar…

Da Celentano al Beat la musica e la trasgressione giovanile nell’Italia del boom economico.

 

Venerdì 12 giugno

Marco Viroli racconta il rock nel mondo

Nel Mondo: L’età dell’Oro.

I favolosi anni Settanta.

 

Venerdì 19 giugno

Antonio Rosetti racconta il rock in Italia

Anni ’70 e ’80: non solo piombo…

Dalla Pfm ai Litfiba il rock italiano negli anni della ribellione.

 

Venerdì 26 giugno

Marco Viroli racconta il rock nel mondo

Culmine e declino del rock (anni ’80 e ’90).

L’era del music business e dei mega concerti.

 

Venerdì 3 luglio

Antonio Rosetti racconta il rock a Forlì

Forlì, una città piena di complessi.

L’epopea del rock forlivese nella Romagna degli anni Sessanta e Settanta.

 

“UNA VITA SUL CRINALE”, PER RICORDARE UN EROE, TONINO SPAZZOLI
(AL FORO BOARIO SI PRESENTA IL LIBRO DI MASSIMO PREVIATO)

Venerdì 5 giugno alle 21.00, nella sala del Foro Boario di Forlì, si terrà la presentazione del libro di Massimo Previato “Una vita sul crinale”, edito da Raffaelli. Interverranno il sindaco di Dovadola Gabriele Zelli, l’editore Walter Raffaelli, lo storico e ricercatore Mario Proli e l’autore Massimo Previato. Voce recitante, Carolina Turroni. All’incontro sarà presente anche il sindaco di Forlì, Davide Drei.

“Una vita sul crinale” racconta la storia di Tonino Spazzoli, un partigiano animato da tre doti non comuni: coraggio, audacia e generosità. Dopo avere combattuto negli arditi, abbracciò la causa della Resistenza, combattendo le forze nazifasciste. Il suo impegno a favore di tante persone, rischiando la propria vita, è diventato quasi una leggenda. Ma il culmine lo raggiunse con il salvataggio dei generali inglesi, e di altri militari alleati che erano fuggiti dopo l’8 settembre, trovandosi braccati dalla forze nemiche. Poco incline alla vita di partito, abituato ad agire anche in condizioni estreme, ma soprattutto disposto a tutto per la causa della repubblica, Tonino vive ancora nei cuori della gente. A maggior ragione oggi, di fronte ad una società votata all’egoismo, dove gli interessi personali prevalgono sulle cause comuni. “Franco”, questo il suo nome di battaglia, ci ricorda le vicende di tanti uomini come lui, che hanno combattuto per gli ideali e i valori della libertà. Il racconto intende focalizzare i fatti di un Ventennio intriso di sangue, dove l’Appennino Romagnolo ha pagato un tributo molto alto. Tante storie personali, tanti eroismi, tanti episodi ancora sconosciuti, si intrecciano con il fermento libertario di Tonino. Ed il libro trae spunto proprio dai molteplici rapporti allacciati dal protagonista, per narrare una pagina della Resistenza molto amara. Si fronteggiano giovani che hanno fatto scelte diverse; chi indossando la camicia nera, chi salendo in montagna, chi continuando a lavorare nel proprio podere, non senza rinunciare a sacrificarsi per la causa partigiana. Le divisioni, però, a volte sono peggio del nemico. E nel Fronte antifascista non tutti i nodi sono sciolti. Sullo sfondo il dramma della guerra, con i bombardamenti, le carestie, le stragi di innocenti e tante famiglie che soffrono. Tonino vorrebbe aiutare tutti, si danna per costruire l’Uli, cerca di far valere i valori Mazziniani, promuove radio Zella. Ma lo colpisce la tragedia del fratello Arturo, preannunciando un epilogo che lo travolgerà, non senza metterne in mostra la forte matrice umanitaria. Tonino lascia una eredità pesante, di cui “Una vita sul crinale” intende mettere in risalto i forti connotati di sacrificio ed etica morale. Ma accanto a lui, in un mondo arcaico dove il tempo pare essersi fermato, riemergono i miti della civiltà contadina. Solo i montanari possono accendere un fuoco, non solo nel focolare ma anche nella speranza, che  finalmente ci fa sentire tutti uguali.

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016). 

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