Quando si cerca lavoro attraverso gli annunci, esiste una sorta di regola non scritta che è fondamentale per orientarsi al meglio nella ricerca: un’azienda seria la si riconosce anche dalla tipologia di annunci che pubblica. In base a quanto sancito dalla legge, le proposte di lavoro servono a reclutare candidati che verranno poi selezionati in base ai loro titoli di studio, alle qualifiche e alle competenze. A dispetto delle precise norme, però, molte aziende tendono a non rispettarle, con offerte spesso anche discriminatorie in termini di età oppure di sesso, nelle quali vengono richiesti requisiti diversi da quelli che sono necessari per svolgere un determinato impiego.
Il progresso tecnologico degli ultimi anni ha spostato il baricentro del lavoro sul web, anche con una certa decisione. Non fanno eccezione gli annunci di lavoro, che hanno letteralmente invaso la rete. Per questo bisogna drizzare ancor di più le antenne quando si va in cerca di un impiego su Internet, poiché non mancano gli annunci falsi o fuorvianti. Fra i numerosi siti in cui si possono cercare inserzioni delle aziende è bene puntare su quelli più affidabili, un esempio è il sito Annunci.net, che è fra l’altro uno dei più conosciuti dal popolo del web per quanto riguarda gli annunci di lavoro.
Districarsi fra tali annunci non è semplice, così come non è automatico riconoscere immediatamente quelli falsi oppure poco affidabili. La prima cosa da fare è controllare quanto sia preciso un annuncio, dietro la poca precisione infatti potrebbero celarsi delle spiacevoli sorprese. Bisogna assicurarsi che venga specificata la mansione e che non vi siano delle prove gratuite non coperte da un regolare contratto. Gli annunci di lavoro falsi, poi, possono essere smascherati con delle ricerche sul web riguardanti l’azienda che propone l’impiego. Bisogna documentarsi tramite le info che si trovano in rete, in genere presenti all’interno dei siti dell’Agenzia delle Entrate e della Camera di Commercio.
Se le informazioni trovate sono scarse oppure fumose, è un indice di scarsa trasparenza da parte dell’azienda, per cui sarebbe meglio evitare anche di entrare in contatto con chi ha formulato quella determinata proposta di lavoro. Nel caso in cui le cose procedano bene anche dopo aver preso contatto con un’azienda ed aver sostenuto il primo colloquio, prendete comunque del tempo per riflettere con calma e attenzione sulla proposta, soprattutto se questa appare troppo bella per essere reale. In questi casi, infatti, spesso potrebbe trattarsi di una bufala pubblicata per ottenere dati sensibili o richiedere soldi. Occhi sempre aperti, dunque, pure quando le cose sembrano volgere per il meglio.
Altra regola fondamentale: non bisogna mai accettare di versare all’azienda alcun tipo di contributo. Una ditta che ha necessità dei soldi di un potenziale dipendente per poterlo assumere è un controsenso. Inoltre non bisogna iscriversi a dei corsi pagando di tasca propria, perché il compito di formare i dipendenti spettano esclusivamente all’azienda; si tratta di qualcosa che è nell’interessa dell’azienda stessa. La serietà di un’azienda si può verificare anche tramite i suoi dati: se la partita Iva e la ragione sociale vengono tenuti nascosti oppure non sono reperibili, quell’azienda ha qualcosa da nascondere e dunque non può essere considerata affidabile.
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