Carta bianca? Sì, ma nei quartieri

A Cesena il coinvolgimento popolare è stato uno dei marchi di fabbrica di Paolo Lucchi, sindaco della città malatestiana. Carta bianca è stato il metodo usato. Assemblee aperte a tutti, dove si possono presentare proposte e fare interventi (il tempo è contingentato). L’idea è buona, anche se non è condivisibile l’intenzione di superare il confronto con sindacati e associazioni di categoria.

Comunque bene ha fatto Lucchi a dare continuità al metodo Carta bianca che però, nel corso del tempo, non è cresciuta come meriterebbe e come si auspicava. Se la partecipazione non è altissima la colpa non è certo dell’amministrazione comunale che ha fatto di tutto per coinvolgere i cesenati.

invito_cartabianca_bilancio2015_leggero-1024x627

Questo non vuol dire abiurare l’iniziativa. Anzi, è arrivato il momento di rilanciarla dimostrando che la democrazia partecipata non è uno spot. Per questo ritengo che per la versione che riguarda il bilancio si dovrebbe ripartire dai Quartieri. Alle Circoscrizioni Cesena ha sempre dato molta importanza e a ragione, anche se dodici, forse, sono troppe. Però continua ad essere un’istituzione poco sentita e dove c’è una partecipazione tutto sommato limitata. E’ un vero peccato. Perché il Quartiere potrebbe e dovrebbe essere il vero filtro per l’amministrazione comunale. E’ lì che si dovrebbero affrontare tutti i piccoli problemi che affliggono i residenti ed è da lì che dovrebbe partire la programmazione territoriale e la relativa scaletta dei lavori pubblici.

La proposta è di fare una Carta bianca in tutte e dodici le Circoscrizioni al posto della tradizionale presentazione del bilancio alla quale partecipa un ristrettissimo gruppo di persone. Le presenze potrebbero essere molte di più invece se si trattasse di presentare delle proposte. L’accoglimento di alcune di queste poi sarebbe la molla per far aumentare, nel corso degli anni, la partecipazione stessa.

Nello stesso tempo però l’operazione dovrebbe coincidere con una miniriforma dei Quartieri. Non penso ad un Comune in dodicesimi. Ma una discussione dovrebbe essere aperta sul numero delle Circoscrizioni, sul loro ruolo e sulla dotazione finanziaria. Non potrà mai essere troppo alta, ma neppure ridotta all’osso.

Strutturati in un certo modo i Quartieri potrebero dare una risposta anche dal punto di vista del welfare, moltiplicando l’intelligente esperienza degli ambulatori di Quartiere. Piccoli spazi gestiti dal volontariato, ma che, soprattutto nelle zone periferiche, sono e sarebbero in grado di dare grandi risposte per tante categorie di persone a partire dai più anziani. Inoltre potrebbero essere una soluzione molto importante (alcuni, Oltresavio in testa, lo sono già e bene) per l’aggregazione giovanile.

Questo post è stato letto 60 volte

Avatar photo

Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *