Fitness in cambio del Macfrut? Quello che conta è l’area vasta

Provo a fare una previsione: Macfrut a Rimini (gestito da Cesena Fiera) e a Cesena una costola della fiera del fitness grazie anche all’intervento di Nerio Alessandri, patron e fondatore di Technogym. Non servirà molto tempo per capire se questo sarà l’atto finale della vicenda legata allo spostamento di Macfrut.

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Lorenzo Tersi

Se questa sarà la conclusione, al netto delle legittime proteste di chi non è favorevole, c’è comunque un aspetto che, a mio avviso, è molto importante e che va oltre la localizzazione delle singole kermesse. Finalmente, è proprio il caso di dirlo, le fiere romagnole cominciano a fare dei ragionamenti di area vasta. Volenti o nolenti dobbiamo renderci conto che la dimensione romagnola è fondamentale e da quella non dobbiamo prescindere. Lo dice un campanilista doc, una persona visceralmente legata a Cesena, alle sue tradizione, alle sue particolarità. Un conto però è parlare del dialetto, delle peculiarità territoriali, delle specialità gastronomiche, delle differenze fra i vari Malatesta, della squadra di calcio; un’altra è pensare al futuro del territorio. E’ per quello che ritengo che la filosofia dell’area vasta (introdotta, guarda caso, dal cesenaticense Giovanni Bissoni) sia imprescindibile per la Romagna. Sia che si parli di sanità, di fiere, di banche, di trasporto locale, di cultura, ecc.
Poi, per tornare alle fiere, servirà fare un ragionamento su contenuti. Dando per scontato che i padiglioni devono lavorare il più possibile per abbattere i costi generali, servono anche delle specializzazioni. Quella sulla quale si deve battere con forza è l’enogastronomia. A puntarci dovrebbe essere Cesena che in questo momento storico può sfruttare due elementi importanti. Da una parte c’è l’Igp della piadina, importante biglietto da visita, dall’altro c’è l’ingresso (il ritorno, per la verità) di Lorenzo Tersi nel cda della fiera.
Tersi non è un mago, ma in casi come questi non serve la bacchetta magica, servono le entrature negli ambienti giusti. E Tersi, manager del modo del vino tra i più conosciuti a livello nazionale, le ha. Ha le conoscenze e la credibilità necessaria per portare alla fiera di Cesena gli elementi di qualità necessari per creare un salone del gusto locale che ruoti attorno al vino e, soprattutto, alla piadina.
Piada che deve essere sposata con tutte le specialità. E’ vero che va a nozze perfettamente con i salumi di mora romagnola, ma si sposerebbe in modo superbo con la mortadella di Bologna, la coppa di Piacenza, il prosciutto di Parma o il culatello di zibello (non quello industriale). Tutti promessi sposi che non dovrebbero mancare al gran ballo del pane romagnolo e la cui presenza darebbe peso specifico e credibilità alla kermesse che si dovrebbe tenere dando spazio anche a quegli show cooking tanto di moda e, quindi, tanto apprezzati.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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