Un po’ di idee per il dopo Macfrut. E se Cesena Wine Festival diventasse una fiera? – di Davide Buratti

Dunque, Macfrut se ne andrà. Sta prendendo corpo quello che era nell’aria da anni. Adesso però si deve pensare a qualcosa di alternativo che, per la verità, doveva essere già messo in cantiere. Va detto che la fiera non è all’anno zero. L’idea è quella di organizzare una Notte bianca dell’agricoltura da tenersi in giugno. Ma non basterebbe. Anche e perché coinvolgerà solo marginalmente il padiglione fieristico nel quale, invece, dovrà essere organizzato qualcosa che possa (nel tempo) sostituire Macfrut. Altrimenti si rischia di non fare quella massa critica necessaria per coprire spese e investimenti legati al padiglione fieristico.

Un’idea potrebbe essere quella di spostare “Cesena Wine festival” in fiera e abbinarlo alle specialità gastronomiche della nostra terra dando vita ad una sorta di salone del gusto romagnolo. Potrebbe viaggiare in tandem con il festival del Cibo da strada che, ogni anno, si tiene a fine settembre o inizio ottobre. Oppure abbinarlo a Cesena a tavola (ponte dei morti), in quel caso si potrebbe fare un triciclo con il “Pesce fa festa” di Cesenatico creando un pacchetto unico.

Ma procediamo con ordine. Da qualche anno Cesena organizza il “Wine festival”, kermesse nata da un’idea di Lorenzo Tersi, manager del vino di livello nazionale in grado di dare, ad una manifestazione vinicola, quel valore aggiunto che le può far fare il salto di qualità. Per uesto, essendoci la sua disponibilità, Cesena farebbe bene ad utilizzarlo. Ebbene, “Cesena Wine Festival” potrebbe essere portata nei padiglioni di Pievesestina per farla diventare una vera e propria fiera dell’enologia romagnola affiancandola alle eccellenze enogastronomiche del territorio. Il tutto condito da convegni e laboratori.

cesenawinefestival

L’autunno sarebbe sarebbe la collocazione ideale. Una soluzione interessante sarebbe il tandem con il festival del Cibo di strada, manifestazione organizzata dalla Confesercenti, ma che ha il marchio di Slow Food. E’ sempre stata un’eccellenza che, oltretutto, richiama negli stand di piazza della Libertà molti di turisti enogastronomici che, riteniamo, gradirebbero anche affollare i padiglioni della fiera. Le due kermesse, fra l’altro, sarebbero complementari, quindi non ci sarebbe nessun problema di sovrapposizione.

Maggiori problemi di concorrenza ci sarebbero in caso di abbinamento con “Cesena a Tavola”, kermesse enogastronomica che si tiene nel centro di Cesena. Questo non significa che non si potrebbero creare le condizioni per rendere complementari le due manifestazioni. Fra l’altro il periodo sarebbe ideale (ponte dei morti) e si potrebbe fare un acordo con “Il pesce fa festa” di Cesenatico che si svolge nello stesso periodo.

Provate a pensare a questo ticket: in fiera a Cesena il salone del gusto romagnolo, nel centro della città malatestiana “Cesena a tavola” e a Cesenatico “Il pesce fa festa”. Pochi altri territori, in quel periodo, sarebbero in grado di garantire un’offerta simile. E’ chiaro che bisognerebbe avere la capacità di fare sistema, ma questo non dovrebbe essere un problema. Ormai tutti hanno capito che lo sviluppo passa da una visione globale del territorio.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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