A Riccione l’assemblea delle cooperative sociali di Legacoop Emilia-Romagna

L’innovazione è il tema al centro dell’assemblea annuale delle cooperative sociali di Legacoop Emilia-Romagna svoltasi, come consuetudine, a Riccione di fronte a più di 150 cooperatori, in rappresentanza di un mondo che dà lavoro a 24mila persone in tutta la Regione producendo un miliardo di fatturato.
Riccione, una delle capitali del turismo italiano, negli ultimi anni si è affermata come località specializzata per l’organizzazione di congressi, grazie alla sua capacità ricettiva (ad esempio è possibile pernottare in uno degli hotel di Venere).

La riflessione si è avviata con il contributo del professor Francesco Longo dell’Università Bocconi di Milano, che ha indicato le principali criticità del nostro modello di welfare, suggerendo anche le leve sulle quali intervenire.

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«Nonostante il welfare emiliano-romagnolo sia uno dei migliori in Italia – ha precisato Longo – oggi rischia di essere disallineato rispetto ai nuovi bisogni sociali emergenti, ancora ben poco considerati. La disoccupazione è drasticamente aumentata, sono in crescita i NEET (individui che non sono impegnati nel ricevere un’istruzione o una formazione, non hanno un impiego né lo cercano, e non sono impegnati in altre attività assimilabili, ndr), emergono nuove povertà, servono politiche di integrazione per gli stranieri che vivono nel nostro Paese e una riflessione veritiera sulle trasformazioni in atto nelle famiglie».
Le strategie indicate dal professor Longo partono dalla realizzazione di un welfare realmente universalista che sappia sviluppare servizi che si sostengano economicamente, anche in aree di bisogni tradizionalmente scoperte.
Occorre ricomporre la domanda, aggregandola e  articolandola su più ampie reti sociali, e riorientare la spesa pubblica, anche attraverso una compartecipazione più consistente delle famiglie per alcuni tipi di servizio, in modo da liberare risorse per altri bisogni.
Nel corso della prima giornata sono state presentate alcune esperienze innovative realizzate dalle cooperative sociali. Per l’area romagnola sono intervenute le coop Acquarello (con il progetto del nido aperto fino a sera, cena compresa); Nel Blu – Cento Fiori e L’Olmo (promotori di un contratto di rete per il consolidamento di servizi e attività); Cils (che ha illustrato l’impianto di gestione rifiuti plastici realizzato a Cesena); la cooperativa sociale San Vitale (con l’esperienza rivolta ai giovani affetti da autismo) e Luce sul mare (con il laboratorio delle autonomie per le persone con disabilità acquisita). È stata inoltre illustrata anche l’esperienza della società di mutuo soccorso Faremutua, nata nel febbraio dello scorso anno e già operativa per circa diecimila soci.

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