Pinocchio nel Paese delle elezioni

E bbene sì… anche quest’anno andremo a votare ma… ”La politica fa schifo”, “Sono tutti uguali”, “Vedrai che non cambierà niente”… Queste sono le frasi che più sentiamo risuonare nelle nostre orecchie quando siamo in mezzo ad altre persone… Riflettendo e pensando al nostro Paese: in 56 anni di storia si sono succeduti ben 62 governi e siamo stati chiamati ad esprimere il nostro voto anticipatamente tantissime volte. Sicuramente l’idea del malfunzionamento è avvalorata anche da questi numeri. E allora come dare torto ai famosi luoghi comuni? In quasi tutte le competizioni elettorali le promesse sono tante e la maggior parte di esse vane, ingannevoli ed illusorie. Questo trend ha portato il nostro Paese sull’orlo del precipizio. Nell’ultimo anno ci sono stati chiesti tanti sacrifici e il risultato del bilancio dello Stato appare migliorato: si è così almeno scongiurata la morte finanziaria. Purtroppo lo stato comatoso dell’economia permane e le imprese sono sempre più in difficoltà. Nonostante tutto, anche questa campagna elettorale (per alcuni), si presenta come l’opportunità per offrire ancora una volta il miraggio di poter vivere, in un futuro prossimo, in una sorta di Paese dei Balocchi… dove ci si può divertire, dove è concesso non pagare le tasse, dove il lavoro ci sarà e verrà detassato, dove la politica costerà meno e tante altre promesse. Fatte perché gli analisti dei sondaggi dicono che è proprio questo che la massa vuole sentirsi dire.

Nel Paese dei Balocchi... servono Allocchi!

Nel Paese dei Balocchi… servono Allocchi!

Tutti conosciamo il romanzo di Collodi. Pinocchio viene portato nel Paese dei Balocchi e anche lì, per poter sopravvivere, era necessario che gli Asini fossero pronti a sgobbare o ad essere venduti. La mia domanda è: se questa è l’Italia che ci aspetta, chi verrà trasformato in Asino? Considerando la domanda retorica, noi cittadini, e nel nostro caso cooperatori, dobbiamo mettere in atto tutte le misure necessarie per scongiurare il pericolo di essere trasformati. Per questo in futuro, oltre che lavorare con capacità e professionalità, dovremo impegnarci nel sostenere un nuovo quadro di programmazione che contenga: l’internazionalizzazione, la tutela del nostro lavoro, il rafforzamento delle filiere, la ricerca, la difesa del ruolo della cooperazione.
La cooperazione non ha bisogno di spot e noi operatori dobbiamo essere i primi a dimostrare che possiamo dare un contributo essenziale per un nuovo ciclo di sviluppo e di crescita sostenibile.
Purtroppo però, il nostro movimento, pur rappresentando una solida realtà del Paese, in questa campagna elettorale non sembra aver attratto molto interesse da parte di alcuni competitori.
Del resto era prevedibile, la preoccupazione di chi compete non è quella di proporre un sistema migliore, ma quella di convincere, illudendo le masse (senza escludere la menzogna) sulla possibilità di avere una vita facile e spensierata, così come Lucignolo illuse Pinocchio.
Poiché è certo che l’immaginario Paese dei Balocchi per stare in piedi ha bisogno di allocchi…

Giovanni Piersanti

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