Pax sociale, buona la prima

Il sindaco non è caduto nell'errore di proporre il consociativismo. Si dovranno decidere le cornici dentro le quali poi ognuno si muoverà come riterrà opportuno. Favorevoli le parti sociali che però hanno tenuto il punto

Una proposta alla quale non si può dire di no. Nella sera della consacrazione della nuova pax sociale, Paolo Lucchi, sindaco di Cesena, si è giocato molto bene le carte. Non è caduto nell’errore di proporre un ritorno al paludato consociativismo che ormai fa parte di una stagione politica superata. Ma ha proposto una concertazione intelligente. “Disegniamo assieme – ha detto – la cornice dei temi che dovranno essere alla base dello sviluppo del territorio. Poi, all’interno del quadro, ognuno si muoverà come vorrà e come riterrà più opportuno”.

 

Come si faceva a dire di no? E, in effetti, nessuno lo ha detto. Degli enti di secondo livello non mancava nessuno. E tutti hanno aderito alla proposta del sindaco. Però è stato positivo che lo  abbiano fatto tenendo il punto. Nessuno ha fatto aperture incondizionate. Ognuno ha ricordato quali sono le sue priorità.

Nella introduzione Lucchi è stato molto bravo anche nel fare autocritica. In questo modo ha reso tutto più facile. Soprattutto quando ha detto che “il modello di confronto tra noi ha mostrato un po’ la corda anche perché abbiamo forzato un po’ tutti nel coinvolgimento dei cittadini”. Poi ha continuato: “Carta bianca può funzionare, ma non deve essere allargata ai corpi intermedi”.

 

Ed ha ragione. L’iniziativa è stata indovinata, l’errore è stata allargarla alle parti sociali. Non si può chiedere ad un sindacato o ad un’associazione di presentare i propri progetti in otto minuti. Con loro il confronto deve essere diverso. E, badate bene, non sono liturgie che appartengono al passato. Quello vuole farlo credere chi si riempie la bocca col coinvolgimento diretto e poi, però, come è logico che sia, si siede al tavolo con le associazioni datoriali.

Cesena (photo credits: https://www.flickr.com/photos/paolo_cst/)

Ed allora evitiamo le ubriacature. Per un governo (soprattutto quello cittadino) ci devono e ci possono essere più interlocutori. Ma con diverse modalità. Per i cittadini va bene Carta bianca o il voto online come sta avvenendo per piazza Bufalini. Con le parti sociali l’approccio deve essere differente, anche perché si eleva anche il tono del confronto. I contenuti sono diversi. Più qualificati. Poi non ci dobbiamo dimenticare dei Quartieri. Giustamente li abbiamo difesi e, però, vanno tenuti nella giusta considerazione. Anche perché il loro ruolo è essere il collant fra pubblica amministrazione e residenti. Ma di questo ne riparleremo.

Cesena – (Photo credits: https://www.flickr.com/photos/ziowoody/)

Per quanto riguarda la rinnovata o ritrovata collaborazione, ora si tratta di identificare i temi che servono per sviluppare il territorio. Il più facile è quello dell’economia. Dal mio punto di vista concordo con chi sostiene che bisogna creare ricchezza, ma non a tutti i costi. Cercare scorciatoie sarebbe sbagliato. Io resto dell’idea che da questa situazione si esca con una politica keynesiana. Posizione che mi accomuna, ad esempio, a Giuseppe Zuccatelli.

https://www.flickr.com/photos/ziowoody/

Cesena – Palazzo del Capitano (photo credits: https://www.flickr.com/photos/ziowoody/)

Il dibattito deve però comprendere anche un accurato approfondimento sulle banche. Non tanto o non solo per fare luce sulle situazioni di crisi e sulle criticità, ma per affrontare il tema dell’accesso al credito che rischia di diventare sempre più difficile in particolare per la diversa dimensione degli istituti di credito, a partire da quelli cittadini.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.