Con la San Giovanni mi torna la scimmia

È l'unica podistica che rianima il mio spirito competitivo

Sono un podista abbastanza lento. Anche se ne  avrei un po’ di più, vado ai sei (dieci chilometri l’ora). Corro ormai da venti anni e da dieci partecipo alle podistiche organizzate in zona. Lo faccio sempre con spirito non competitivo. Non riesco ad avere quella adrenalina che mi pervadeva quando giocavo a calcetto.

Per me il podismo è  solo un modo per stare bene con me stesso. Non cerco mai il limite o se lo cerco è perché il mio fisico, la mia testa, in quel momento me lo chiedono. Non perché  devo arrivare prima di qualcuno o migliorare un tempo.

 

Mi sto sempre più  abituando ad ascoltare il fisico e a fare quello che vuole. Una visione molto zen che però vale per 364 giorni all’anno.

Oggi è quello che fa eccezione. Lo spirito competitivo torna in occasione della notturna di San Giovanni. Non che faccia niente di speciale. A una utilitaria non puoi chiedere di avere prestazioni da fuoriserie. Però tornano gli occhi della tigre, quella cattiveria agonistica che mi porta a non lesinare energie e a guardare sempre il cronometro per migliorarmi sempre. La speranza è farla in 59 minuti. Il sogno 58. E farò di tutto per centrare l’obiettivo. Se non ci riuscirò comunque non avrò nulla da rimproverarmi

Perché per la San Giovanni scatta la scimmia? Me lo sono chiesto più volte e devo dire che non sono mai riuscito a darmi una risposta esauriente al cento per cento. Probabilmente il motivo principale va ricercato nel fatto che non solo sono un cesenate doc, ma sono visceralmente legato alla città e a tutto quello che rappresenta la festa di San Giovanni.

 

Poi è la podistica che si corre nel tardo pomeriggio del sabato  e parte e arriva in centro. In strade dove ci sono anche tanti amici e conoscenti.


Ed allora a pranzo torno a mangiare leggero. Nel pomeriggio un po’  di bresaola. Poi l’iscrizione alla Scarpinata Solidale e, dalle 19 (la partenza è alle venti) occhi della tigre e massima concentrazione. Poi arriverò molto indietro, ma avrò dato tutto. Non avrò risparmiato una stilla di energia. Una volta all’anno si può ancora fare.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.