Dare valore aggiunto al territorio – L’esperienza di Ghinghinelli

Settimo appuntamento della rubrica "Coopstartup - Loro ce l'hanno fatta".

Continua il viaggio di Eureka dentro il progetto Coopstartup. Oggi abbiamo intervistato Alberto Airenti della cooperativa agricola Ghinghinelli, vincitrice del bando per startup cooperative nel 2016 ed attiva nel conduzione di terreni agricoli e nella trasformazione delle produzioni. La loro scommessa vinta? Lo zafferano. Ma i progetti in cantiere sono molti altri.

 

Chi siete?

Siamo quattro giovani genovesi che hanno deciso di cambiare vita. Vedendo che la situazione lavorativa della nostra città non era idilliaca, abbiamo cercato di trasformare le passioni in opportunità.

 

Da dove venite?

Veniamo da quattro realtà completamente diverse. Io, Alberto, sono amministratore unico della cooperativa, vengo da un passato di lavori diversi in giro per il mondo conclusasi con un’esperienza come commerciale di beni di lusso, ma sempre appassionato di verde, fai-da-te, gardening e ovviamente campagna. Simona, laureata in Servizio Sociale, è assistente sociale e attualmente svolge il ruolo di educatrice in un’altra cooperativa sociale qui su Genova. Matteo, che ha fatto studi di informatica, purtroppo dopo varie esperienze di lavoro è rimasto disoccupato. E Chiara, laureata in Conservazione dei Beni Culturali, anche lei disoccupata. Ci siamo uniti perché eravamo tutti appassionati del verde, del mangiare sano, del vivere bene inteso salutisticamente parlando. E abbiamo scelto questo progetto.

 

Di cosa vi occupate?

Siamo una cooperativa agricola, che fa conduzione di terreni agricoli nonché trasformazione delle produzioni. La nostra punta di diamante, nonché la nostra principale produzione, è lo zafferano. Ci siamo resi conto che la nostra regione ha le condizioni ideali per la coltivazione dello zafferano ed essendo una coltura abbastanza rapida abbiamo deciso di partire da questo. Siamo riusciti a creare il primo zafferano biologico genovese, e stiamo cercando di utilizzarlo come chiave di volta per riportarlo in auge: le produzioni locali erano quasi sparite, e noi stiamo cercando di favorirne il ripristino. Ma non è l’unica coltivazione che faremo: verdura di stagione, coltivazione di frutti di bosco, e vorremmo sviluppare un luppoleto di luppolo selvatico ligure visto che nella nostra regione ci sono delle varietà selvatiche di luppolo con cui poter fare bevande luppolate.

 

Com’è nata la vostra idea cooperativa?

La cooperazione in famiglia è sempre girata negli ultimi anni. Simone, che era già cooperatrice, ci ha fatto conoscere questo mondo in cui si possono fare tante cose lavorando insieme, cosa che l’imprenditoria singola non permette. Abbiamo visto nella cooperazione un’opportunità per riunire le forze e fare cose che da soli non saremmo stati in grado di fare.

 

Quali sono i valori che guidano la tua cooperativa?
Sicuramente cercare di trasmetterne, di valori, a chi ci incontra e a chi ci sta intorno. Cercare di dare un valore aggiunto al territorio in cui lavoriamo tramite le produzioni e tramite il nostro modo di essere. E chiaramente darci una mano sfruttando l’aspetto mutualistico della cooperazione per avere delle condizioni lavorative non avremmo potuto potuto avere.

 

Come vedete la vostra cooperativa da qui a dieci anni?

Il nostro sogno sarebbe sarebbe diventare un punto di riferimento, un esempio. Ed avere la possibilità di considerarci una cooperativa strutturata con tanti soci che abbiano la possibilità di partecipare al meglio.

 

Passiamo a Coopstartup. Come siete venuti a conoscenza del bando e in che anno avete vinto il bando?

La startup è stata una folgorazione. È stata tutta colpa di un bus di Genova. Mi è apparso davanti agli occhi un cartellone di Coopstartup Liguria e abbiamo iniziato a cercare informazioni, abbiamo capito di cosa si stava parlando ed abbiamo visto una grande opportunità che non potevamo farci scappare. Probabilmente siamo riusciti a fare le cose abbastanza bene, dato che nel 2016 abbiamo vinto il bando.

 

Quanto è stato importante Coopstartup nello sviluppo della vostra idea cooperativa?

Oserei dire che almeno il 60% dei meriti dei nostri risultati derivi da Coopstartup. Al contrario di quello che riuscivamo a fare da soli, siamo stati inseriti in un sistema che ci ha fornito tanti strumenti utili per poter sviluppare correttamente la nostra idea, imparare tante cose nuove. Senza tutto questo il percorso sarebbe stato assai più arduo, faticoso e lungo.

 

Infine: un consiglio per coloro che volessero partecipare al bando.

Guardarsi correttamente intorno. Capire quale può essere l’obiettivo giusto da raggiungere. Trovare un qualcosa che manca e sviluppare idee che possano andare a colmare questo vuoto. Non è necessario inventare qualcosa di nuovo, ma a volte si può fare qualcosa di grande migliorando quello che altri fanno già. E questa lezione l’ho appresa tramite Coopstartup.

 

E tu, hai un’idea cooperativa? Clicca qui: http://romagna.coopstartup.it/piattaforma/

 

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Eureka

Massimo Romano, Angelo D’Angelo, Andrea Casalis, Luca Corraini e Giulia Monaco vengono rispettivamente da Palermo, Vasto (CH), Padova, Bologna e Eboli (SA). Sono cinque studenti iscritti al corso di laurea magistrale in Mass Media e Politica dell’Alma Mater, Università di Bologna, Campus di Forlì. Tutti e cinque appassionati di cinema, fotografia e serie televisive, nel 2015 si trasferiscono a Forlì per approfondire gli interessanti mondi della comunicazione politica, del marketing elettorale e del social media management. Questo il motivo per cui, nel 2017, colgono immediatamente l’opportunità di mettersi in gioco per realizzare una startup dentro al progetto Coopstartup Romagna e raccontare il mondo cooperativo. 

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