Chiara, ecumenica, Appendino. Il resto sono Vaffa e Raggi amari

Istituzionale, ecumenica, rassicurante. In  poche parole Chiara Appendino. Sarà questa la strategia dei 5Stelle, per il futuro. Il tutto con buona pace del popolo del Vaffa che è lo zoccolo duro del partito di Grillo. È chiaro, la prossima campagna elettorale sarà all’insegna del cambiamo tutto, delle promesse del reddito di cittadinanza. Insomma, delle parole d’ordine grilline. Poi, se dovessero andare al governo diventerebbero molto più istituzionali. Torino, docet. Come volevasi dimostrare. Del resto è il sindaco di Torino il modello al quale si ispira il movimento che ha un problema: Virginia Raggi. Il sindaco di Roma, che doveva essere l’emblema dei 5Stelle, non sta rispondendo alle attese. Non è forse un caso se nella capitale i No sono stati (seppur di poco) sotto alla media nazionale.

In tal senso un segnale abbastanza chiaro è arrivato da Beppe Grillo che ha chiuso la campagna referendaria proprio a Torino quando tutto faceva pensare che sarebbe stata scelta Roma, come, del resto, era successo in passato. Queste scelte non vengono mai fatte per caso.

Ma lo stile Appendino inciderà moltissimo sul comportamento dei grillini. A parte qualche piccola concessione al populismo, la neo sindaco torinese ha fatto di necessità virtù. Il suo programma elettorale è finito nel cassetto ed è stata data continuità all’esistente. Il presidente della Regione, il Pd Chiamparino, è un interlocutore privilegiato, non un concorrente o, addirittura, un nemico. Insomma, uno stile che non ha niente a che vedere con le urla grilline. Un comportamento che parte dalla consapevolezza che non si può e non si  deve governare contro tutto e tutti.

Un cambio di rotta che Renzi ha avuto solo parzialmente. Il messere fiorentino  ha mantenuto l’approccio saccente. E, a lungo andare, quella sua voglia di far apparire (anche e soprattutto attraverso le slide) che tutto andava bene madama e la marchesa, ha finito per indispettire buona parte dell’elettorato. In buona parte quello sofferente.

Un più uno per cento di Pil potrà anche essere ritenuto un discreto risultato, ma vallo a dire a chi non trova lavoro che poi si arrabbia ancora di più quando qualcuno vuol fargli credere che tutto va bene alla faccia di gufi e cassandre.

Questo post è stato letto 51 volte

Avatar photo

Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *