Putin, Grillo e Napolitano: fra dieci anni chi sarà la casta?

i più capaci dei Cinque Stelle si sono occupati lo spazio che meritano di occupare. Anche loro, però, con pregi e difetti di tutti gli umani. E anche loro, fra cinque o dieci anni se la dovranno vedere con qualcuno di nuovo che, per un motivo o per l’altro, irromperà nel palcoscenico della politica e li accuserà di essere il vecchio e la casta. È un film già visto. È la democrazia, bellezza.

Giorgio Napolitano prende le distanze dai Cinque Stelle. Il presidente emerito della Repubblica lo ha fatto condannando quella che ha definito la “politica del click”. Ha poi aggiunto: “In questo momento storico, in questa fase in Europa, abbiamo bisogno assai più di prima di alta professionalità. Non abbiamo bisogno di scegliere persone e dettare indirizzi attraverso un click”.

Ed ancora: “Faccio fatica ad abbracciare questo pseudo metodo di coinvolgimento popolare, ma bisogna reagire a questa ondata semplificatrice e in sostanza mistificatrice del click e bisogna dire: non esiste politica senza professionalità e non esiste neppure un mondo senza élite, sia pure nei termini giusti”.

Chi ha ragione? Ammesso e non concesso che fra i Cinque Stelle e i partiti tradizionali ci siano delle differenze. Ho sempre sostenuto e scritto (libro Vent’anni a Cesena edito dal Ponte Vecchio) che, secondo me, non non c’è questa sostanziale differenza. I grillini sono una formazione politica con i pregi e i difetti degli altri.

Putin e Napolitano durante un incontro avvenuto nel 2013

Putin e Napolitano durante un incontro avvenuto nel 2013

In ogni partito o movimento ci sono i bravi, i meno bravi e i portatori d’acqua. Insomma, nella mia esperienza professionale ho riscontrato che eletti e simpatizzanti dei Cinque Stelle hanno pregi e difetti degli altri. Al movimento però va  riconosciuto un pregio: aver innovato il modo di fare politica. Sono stati i primi a capire e  sfruttare l’enorme potenzialità del web. Sotto questo punto di vista lo scomparso Gianroberto Casaleggio è stato un vero e proprio genio. In tal senso è stato chiaro anche BuzzFeed. Il sito web che distribuisce articoli attinti dalla rete internet ha scritto che il Movimento Cinque Stelle (accusato anche di fare propaganda per il Cremlino) ha costruito un network diffuso di siti web e account social. Se poi ci uniamo capacità di comunicazione di Grillo e la crisi della politica tradizionale, ecco che il gioco è stato fatto.

Altra novità è legata ai candidati. Nella maggior parte si tratta di nomi nuovi. Persone di ogni estrazione. E qui veniamo al discorso di Napolitano: non esiste politica senza professionalità. Va da sé che ha ragione. Ma questa è una teoria valida per i tutti i settori della vita.

Esperienza e professionalità sono fondamentali in qualunque campo ci si muova.  Da un giorno all’altro non ci si inventa politici, come non ci si inventa imprenditori, esperti di vendita, giornalisti, camionisti, attori e chi più ne ha più ne metta.

Politici non ci si improvvisa. Non lo può fare neanche un bravo imprenditore o un apprezzato manager. Sono due lavori differenti. In entrambi i casi il decisionismo è importante, ma in politica serve, a mio avviso, una capacità di mediazione molto maggiore. Non tutto è bianco o nero. Ma nel grigio ci si muove spesso. Inoltre l’operatività (i tempi) è diversa è di questo bisogna tenerne conto.

Detto questo va precisato che il metodo di selezione dei Cinque Stelle non è sbagliato. Mi convince meno la mancanza di esperienza dovuta all’assenza di una scuola politica. Non c’è stato quell’affiancamento necessario non solo in politica ma, ripeto, in tutti i settori. Problema che, di certo, sarà sempre meno sentito col passare dei tempi.

Questo, però, non ha tarpato le ali ai migliori. La meritocrazia alla fine vince sempre. Un paracadutato potrà arrivare fino ad un certo punto, ma ai vertici ci si arriva solo se si hanno le capacità. E i più capaci dei Cinque Stelle si sono occupati lo spazio che meritano di occupare. Anche loro, però, con pregi e difetti di tutti gli umani. E anche loro, fra cinque o dieci anni se la dovranno vedere con qualcuno di nuovo che, per un motivo o per l’altro, irromperà nel palcoscenico della politica e li accuserà di essere il vecchio e la casta. È un film già visto. È la democrazia, bellezza.

 

Questo post è stato letto 69 volte

Avatar photo

Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *