Profughi e migranti, dalla Romagna al nazionale

di Gabriele Zelli (*)

Gabriele-Zelli

Quotidianamente raccolgo voci di prossimi arrivi a Dovadola di profughi e rifugiati prive di ogni fondamento. Considerato il gravissimo problema che i vari stati europei stanno affrontando, purtroppo senza una linea comune e senza un vero coordinamento da parte dell’Unione Europea, anche in Romagna molti enti stanno operando per trovare soluzioni dove ospitare le migliaia di persone che sbarcano con mezzi di fortuna sulle nostre coste. Un fenomeno iniziato oltre vent’anni fa, gestito in gran parte dalla criminalità organizzata, che negli ultimi anni si è accentuato a causa delle feroci guerre che si stanno combattendo in alcuni paesi africani e delle condizioni di miseria e povertà di intere popolazioni di altri paesi dello stesso continente. A meno che non si intenda dare alla Marina Militare il compito di affondare i barconi che si avvicinano all’Italia allo scopo di far affogare chi vi si trova sopra (a questo ci pensa già il mare, tanto che ormai è impossibile tenere la contabilità dei morti),  soluzione che richiama alla mente concezioni naziste della vita degli altri, occorre pensare a decisioni per accogliere e ospitare coloro che sono in attesa di ottenere lo status di rifugiato e che nella maggioranza dei casi vuole successivamente raggiungere un altro paese europeo. L’Amministrazione comunale di Dovadola ha condiviso fin dall’inizio le ipotesi di lavoro che si è data l’Unione di Comuni della Romagna Forlivese che prevede l’accoglienza di piccoli gruppi in modo che chi viene ospitato possa essere seguito nel migliore dei modi anche coinvolgendo gli interessati in lavori socialmente utili. Diverso è il caso del Comune di Portico – San Benedetto che ha sottoscritto una convenzione direttamente con la Prefettura e ad oggi ospita una cinquantina di profughi. Ma questa impostazione, che al momento non ha portato nessuna presenza a Dovadola, la metterò in discussione alla prima occasione perché, in base a quello che sta avvenendo, ritengo che a livello nazionale ci sia una grave sottovalutazione strategica della questione migranti. Per me è ormai alle corde un sistema. È finito il tempo dei piccoli passi, degli accordi sulle quote, della cooperazione sociale e del volontariato chiamati a tamponare. Ora servirebbe piuttosto una struttura nazionale che coordini l’accoglienza. Penso a qualcosa come una Protezione civile umanitaria, capace di intervenire nelle situazioni di emergenza e di coordinare quanto fanno il volontariato e la cooperazione sociale, che non perderebbero il loro ruolo ma sarebbe ancor più incisivo Ripeto queste sono per ora solo mie ipotesi che però coincidono con le convinzioni di amministratori delle città che quotidianamente affrontano un’emergenza mai vissuta prima.
Il Comune di Dovadola ha fatto presente fin dall’inizio che non dispone di locali da destinare all’accoglienza. Quelli che possiede, prima di un eventuale utilizzo, dovrebbero essere ristrutturati o restaurati con interventi che presuppongono disponibilità finanziarie ingenti, che né ora né in futuro saranno disponibili nei bilanci della civica amministrazione. Per cui chi sostiene, ma non capisco in base a quali elementi, che verrà messo a disposizione l’edificio delle ex Scuole elementari di Viale Roma, o l’ex sede del Comune, o l’ex Casa del Portuale (tra l’altro di proprietà statale) mente sapendo di mentire. Recuperare gli stabili appena indicati a scopi abitativi presupporrebbe un investimento complessivo di circa 7 milioni di euro (14 miliardi delle vecchie e care lire), cifra che nessuno al momento ha a disposizione e che difficilmente sarà disponibile in futuro.
Resta la possibilità che privati cittadini dovadolesi, o cittadini che hanno proprietà in paese, mettano a disposizione appartamenti di loro esclusivo uso per ospitare piccoli gruppi di profughi. Se si verificasse questa ipotesi la Giunta comunale non ha il potere per impedirlo trattandosi di proprietà private delle quali dispongono i legittimi proprietari. Il Comune può esercitare un ruolo di controllo, com’è già avvenuto, chiedendo e verificando che i locali siano a norma e abbiamo i requisiti per essere abitati. C’è un’ulteriore possibilità e cioè che sia la Prefettura a individuare strutture adatte a questo scopo e le requisisca, come indicato dal Prefetto in una lettera inviata nei giorni scorsi a tutti i Comuni della Provincia di Forlì-Cesena, per esigenze di carattere ricettivo.
Tutto il resto sono chiacchiere becere, prive di sostanza, fatte per passare malamente il tempo al bar, che offendono tutti coloro che in questo campo operano con serietà.

(*) Sindaco di Dovadola

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016). 

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