70 anni fa ci lasciava Mario Bonavita, in arte Marf

LA RICORRENZA DI AGOSTO DI MARCO VIROLI E GABRIELE ZELLI 

In agosto corre il settantesimo anniversario della scomparsa del forlivese Mario Bonavita, in arte Marf, compositore e paroliere di fama nazionale

Marf 32 (con sigaretta)

Mario Bonavita, in arte Marf (Forlì, 12 gennaio 1894 – Forlì, 3 agosto 1946), è stato uno dei parolieri italiani più celebri del secolo scorso. Per farsi un’idea del valore delle composizioni di Marf è opportuno segnalare che gli ultimi dati S.I.A.E. conosciuti, risalenti a una ventina di anni fa, indicavano come eseguite in tutto il mondo una trentina di sue canzoni. Questi alcuni titoli: “Bombolo”, “Amami di più”, “Sotto l’ombrellino con te”, “Non è per gelosia”, “Nostalgico slow”, “Una notte a Madera”, “Passeggiando per Milano”, “Signorine non guardate i marinai”, “Aranci”, “Dicevo al cuore”, “Berrettino”, “Pensée”, “Dillo tu serenata”, “Chiudi gli occhi Rosita”, “Ti darò quel fior”, “Vado in Cina e torno”, “Se avessi un mandolino”, “Io conosco un bar”.
Le sue composizioni vennero interpretate da artisti di grande fama come il Trio Lescano, Carlo Buti, Lydia Johnson, Daniele Serra, Renzo Mori, Giacomo Osella, Miscel, Vittorio De Sica, Milly, Fernando Orlandis, Franco Lary con la direzione d’orchestra di Cinico Angelini, Pippo Barzizza, Dino Olivieri e Stefano Ferruzzi.

Marf (3)

Le canzoni di Marf si collocano nel periodo che corre fra il 1920 e il 1940, anni in cui il regime fascista stava perseguendo mire espansionistiche sui territori d’Africa e d’Albania. Ne scaturì una sorta di euforia nazionale alla quale non rimase estranea la produzione musicale. Non fece eccezione a questa tendenza la produzione del nostro Marf, melodica, di facile impronta popolare, propria del comune sentire, ora allegro e spensierato, ora vestito di sottile ironia o di doppi sensi in apparenza ammantati di garbata ingenuità.
Personaggio eccentrico e geniale, Mario Bonavita fu inviato a Milano per studiare Chimica all’Università dalla famiglia, proprietaria della grande fabbrica di feltro, di cui col tempo avrebbe dovuto assumere il comando.

Marf (2)

Si laureò invece in Farmacia ma dopo una parentesi lavorativa nella città meneghina, fece ritorno a Forlì per dedicarsi a studi e interessi di segno opposto. La passione per la musica lo spinse a mettersi in gioco in campo artistico e gli anni passati a Milano segnarono senza dubbio un momento fondamentale per la sua formazione in quanto durante quel periodo ebbe modo di incontrare autori e compositori di successo come Vittorio Mascheroni, Paul Bernard, Bixio Cherubini, Angelo Ramiro Borella, Gorni Kramer, Ennio Neri, Peppino Mendes, Eldo Di Lazzaro.
Da un certo momento in poi si dedicò anche alla sperimentazione in campo genetico sia animale sia vegetale, divenendo un vero e proprio precursore in un settore che allora era ai primordi. Ottenne risultati rilevanti specie nel campo avicolo e della floricoltura, sempre e secondo il suo stile, senza scopo di lucro. Il grande professor Alessandro Ghigi, autentico luminare della scienza, avendone ammirato la preparazione e la diligenza, lo volle come assistente alla facoltà di Zoologia dell’Università di Bologna, per poi destinarlo alla Stazione sperimentale di pollicoltura di Rovigo.

marf

Mario Bonavita seppe inoltre fondere queste attività con quella di pittore dai delicati colori e dalle atmosfere poetiche.
Alla Villa del Tesoro, proprietà di famiglia a Vecchiazzano nei pressi di Forlì, dove si trasferì definitivamente dal 1936, componeva musica, dipingeva quadri, allevava polli, conigli, piccioni, tacchini e riproduceva ibridi di giaggioli. Morì in quel suo piccolo paradiso, stroncato da un infarto, il 3 agosto 1946. Non aveva ancora 52 anni e pochi giorni prima era stato contattato per assumere la direzione di una “casa musicale” forlivese, composta in gran parte da giovani artisti.
L’improvvisa scomparsa di Mario Bonavita lasciò un vuoto incolmabile in città e segnò la fine di un’epoca, colpendo dolorosamente quanti l’avevano conosciuto, amato e stimato.

(tratto da “Personaggi di Forlì. Uomini e Donne tra Otto e Novecento” di Marco Viroli e Gabriele Zelli)

 

 

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016). 

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