Rudy Gatta: «Noi giovani cooperatori? Rockin’1000»

articolo apparso sulla Romagna Cooperativa 4/2016 – clicca qui per scaricare la app o ricevere gratuitamente il giornale a casa

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Entusiasmo e spirito di partecipazione: sono le caratteristiche delle nuove leve della cooperazione romagnola. Gli under 40 Legacoop sono riuniti sotto la bandiera del network di Generazioni, nato nel 2007 a Bertinoro. Rudy Gatta, 38 anni, ne è il coordinatore romagnolo.
Cosa è cambiato rispetto all’esigenza dei cooperatori under 40 di Legacoop di affrontare i temi del ricambio intergenerazionale, delle competenze e dei valori?
È identica la necessità di impegnarsi perché si concretizzi un obiettivo che, più che ricambio, chiamerei forte integrazione generazionale all’interno delle cooperative. Gli under 40 di Legacoop Emilia-Romagna continuano a lavorare per creare un clima favorevole e una rete di partecipazione.
Avete appena celebrato a Modena “Meating”, la nona assemblea annuale di Generazioni: su cosa vi siete confrontati?
In questo momento sentiamo come urgenti i temi etico e reputazionale: c’è grande entusiasmo fra di noi per la possibilità di utilizzare Generazioni come base per impegnarci su questi valori, trasformando l’associazione in una scuola permanente dei valori distintivi della cooperazione.
Perché ritenete etica e reputazione così importanti?
Come ho detto, la forma cooperativa deve continuare a essere un modello virtuoso di impresa, ma oggi per essere buoni cooperatori dobbiamo puntare di più su etica e reputazione, per essere un esempio.
In questo momento si tende a fare di tutte le erbe un fascio, attribuendo al movimento cooperativo i peccati che sono di pochi che, comunque, il movimento stesso ha provveduto ad allontanare.
Ha parlato di cooperazione come  ‘scuola di impresa’: qual è l’elemento forte oggi per spiegare la forza del modello imprenditoriale?
Proprio recentemente ho incontrato degli studenti di una quarta della scuola alberghiera di Cervia per il progetto “cooperiamo a scuola”: nel mio intervento ho sottolineato soprattutto come la cooperativa può essere uno strumento moderno di impresa partecipativa. E come esempio ho portato la bellissima esperienza di “Rockin’1000”.
Cioè?
L’iniziativa con cui un gruppo di persone, unendo le proprie competenze ha prodotto un video a cui hanno partecipato volontariamente mille persone e con cui è stato chiesto al gruppo rock americano Foo Fighters di venire a suonare a Cesena. È un progetto che conosco perché ne ho fatto parte: con il contributo di tutti è stato prodotto un evento unico, che ha raggiunto le 30 milioni di visualizzazioni su youtube e ha raccolto 40mila euro. Ora l’idea è diventata un mestiere: i ragazzi di Rockin1000 sono già al lavoro per creare un nuovo evento, con mille musicisti.
Anche lei ha fatto sua la scelta di impegnarsi in impresa…  
Dal primo marzo lavoro al progetto di Federcoop Romagna, come vicepresidente con delega allo sviluppo commerciale. Sto cercando di applicare proprio la concezione di impresa partecipativa: la crisi che ha colpito il nostro Paese dal 2008 ha riproposto l’evidenza che per essere sicuri di riuscire abbiamo bisogno di lavorare in gruppo e unire le competenze.
E per lo stesso motivo si è anche messo a correre…
La sensazione che il nostro modello di società sia diventato più individualista e che, come dice Baumann, i cittadini si siano trasformati in individui, mi ha fatto avvicinare alla corsa. Che insegna i valori della condivisione, della fatica perché ci si aiuta lungo il precorso. Il mio obiettivo quest’anno è correre una maratona.
E sempre la corsa è il modo che ha scelto per fare campagna elettorale per la sua candidatura a consigliere comunale di Ravenna. Come mai?
Mi  venuta l’idea di usare la mia nuova passione per organizzare una corsa, ovviamente cooperativa, di 100 chilometri lungo il territorio, all’insegna dell’ambiente. Una corsa per incontrare i cittadini e ascoltarli, che farà tappa nei luoghi simbolo della Romagna.

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Paolo Pingani

Nato a Reggio Emilia nel 1957, laureato in lettere moderne all’Uni­versità di Bologna, ha insegnato italiano, storia e latino alle medie e alle superiori fino al 1988. Dal 1989 ha lavorato come giornalista al Resto del Carlino e al settimanale Qui; dal 2001 al 2011 è stato portavoce del presidente della Provincia di Ravenna. Attualmente è presidente della cooperativa ravennate di giornalisti 'Aleph'.